Ogni vangelo racconta a suo modo le chiamate degli apostoli. Matteo, che leggiamo oggi, racconta di una chiamata simultanea per Simone, detto Pietro, e per suo fratello Andrea. Giovanni invece specifica che il primo dei due a seguire Gesù è Andrea, su invito del Battista, e che solo successivamente Andrea conduce Pietro da Gesù, avendolo riconosciuto come Messia.
Ritroviamo Andrea in altri brani evangelici, sempre in modo sommesso: nel momento critico in cui una folla si è radunata per ascoltare Gesù e c’è il problema di sfamarla, Andrea segnala che un ragazzetto ha cinque pani d’orzo e due pesci. Gesù non aspetta altro: quei pochi pani e pesci vengono moltiplicati, tutti mangiano e ne avanzano dodici canestri. In un altro passo del Vangelo alcuni ebrei di lingua greca vogliono incontrare Gesù e si avvicinano a Filippo per chiedere un appuntamento. Filippo lo dice ad Andrea (Filippo e Andrea sono ambedue nomi greci, probabilmente i due apostoli avevano qualche ascendenza greca ed erano in grado di tradurre dal greco all’aramaico) e insieme vanno a dirlo a Gesù.
Il ritratto di Andrea che si forma in questi brevi brani è quello di un uomo che non emerge per la sua spiccata personalità (diversissimo dal fratello Pietro), ma che sa costruire relazioni e mediazioni. Parlando il linguaggio sportivo, non è uno che tira in rete, ma passa la palla agli altri, e fra questi a Gesù, sapendo che questo piccolo e semplice gesto contribuisce a raggiungere l’obiettivo. Sembra poca cosa passare una palla, ma se la passi a Gesù ne possono nascere miracoli.
Alcuni autori dei primi secoli riferiscono che Andrea abbia predicato in Asia Minore e nella Dacia (l’attuale Romania, di cui è patrono), una tradizione posteriore lo vuole sul Volga e sul Dnepr, ad evangelizzare terre oggi martoriate dalla ferocia della guerra. Chiediamo ad Andrea di esercitare ancora una volta la sua capacità di mediazione e di intercessione perché si compia il miracolo della pace.
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi
I commenti di questo mese sono curati da Luisa Prodi
