Nella quarta domenica di Quaresima, riprendiamo il Vangelo del figliol prodigo, come lo scorso sabato 22. Questa volta ci soffermiamo sulla figura del figlio maggiore.
Ritornando dalla fatica del lavoro dei campi non comprende il motivo della festa. Anzi, si indigna nel sapere che il figlio perduto รจ tornato. Non solo si sente danneggiato dal fratello minore, che aveva portato via una parte dei beni. Pensa che lโereditร del padre, che รจ la capacitร di voler bene agli altri, vada preservata, invece che distribuita, diffusa e condivisa. Ritiene che sia un bene limitato, che si esaurisce.
Come il padre era corso dal figlio minore, cosรฌ va a cercare ed esce per incontrare lโaltro figlio. Noi credenti oggi, che frequentiamo i Sacramenti e contribuiamo come operai nella Sua vigna, possiamo immedesimarci nel figlio maggiore, che era rimasto nella casa e lo aveva servito tutto il tempo.
Il padre ci spiega che tutto ciรฒ che รจ suo รจ anche nostro; in altre parole, lโamore che puรฒ donare Lui possiamo donarlo anche noi. Inoltre, ci insegna che bisogna fare festa quando possiamo accogliere di nuovo nelle nostre comunitร chi si era allontanato dal Signore, perchรฉ รจ un evento di resurrezione.
Per riflettere
Riusciamo a provare la gioia della festa per le occasioni di conversione e resurrezione che sperimentiamo o vediamo accadere agli altri?
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FONTE: Ascolta e Medita โ Centro Pastorale per lโEvangelizzazione e la Catechesi