In questa pericope Luca riprende quanto scritto nei Vangeli di Marco e Matteo tralasciando, però, il biasimo a Pietro dopo che aveva rimproverato Gesù per non opporsi alla sofferenza e alla morte. Sembra quasi che Luca si preoccupi di mettere in risalto una apparente lacuna che, con l’intermezzo del rimprovero a Pietro, potrebbe sfuggire.
Da una parte si parla genericamente di sofferenza, di rifiuto e di morte senza mai fare riferimento alla croce. Dall’altra si invita a prendere la propria croce e seguirlo.
Probabilmente il senso è proprio quello di far capire che la croce non deve identificarsi con la sofferenza.
La sofferenza è sempre un mistero. Il libro di Giobbe è emblematico. E “un Dio che ha assunto la nostra natura umana” (il “Figlio dell’uomo”) non poteva giustificarsi davanti alla storia se non proponendo al centro di tale storia proprio la sofferenza. (San Giovanni Paolo II, Varcare le soglie della speranza).
In questo caso, però, rimettendo la sofferenza al giudizio e al volere degli uomini (gli anziani, i sacerdoti e gli scribi) si va oltre: siamo di fronte ad un Dio che si umilia. Ed è forse proprio questa la Croce a cui ci invita Gesù. Quella croce che al tempo di Gesù era il simbolo della massima umiliazione e che noi dobbiamo quotidianamente prendere: il rifiuto, in certi casi, anche da parte di chi ritenevamo amico, talvolta la sofferenza fisica oltreché morale che ci è procurata, talaltra anche la morte.
Ma è questa la strada che ci indica Gesù per la nostra salvezza. Non sono venuto per essere servito ma per servire dirà Gesù in un altro passo. E nell’ultima cena laverà i piedi dei discepoli. È per questa strada da percorrere: perdere la propria vita.
Per riflettere
Sappiamo rinunciare alla voglia di affermazione personale? Sappiamo anteporre la testimonianza della nostra fede alla ammirazione, al compiacimento e agli elogi degli uomini? In definitiva: poniamo Dio al primo posto o lo releghiamo in seconda fila timorosi di contraddire il pensiero mondano?
AUTORI: I commenti di questo mese sono curati da Massimo Salani
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi