Commento al Vangelo di oggi
Gesù sa cosa può chiedere a Pietro. È un amore che passa attraverso l’amicizia, la condivisione, e il donarsi come pastore alle pecorelle che Gesù gli affiderà. La ripetizione triplice addolora Pietro, eppure gli serve per capire che il suo amore nei confronti di Gesù non si basa su un suo merito o sulla sua forza, ma sulla consapevolezza che Gesù ha dell’amore di Pietro.
C’è Pietro in ciascuno di noi, quando pensiamo di poter dare la vita per Gesù, come in una battaglia dove i soldati difendono il loro comandante fino alla morte in nome della loro ricerca di gloria. Eppure dobbiamo accettare che sia Gesù a dare la vita per noi, ad amarci fino alla fine, a condividere con noi la vita e perfino la morte. «Signore, tu conosci tutto; tu sai che ti voglio bene». Solo tu infatti puoi sapere cosa c’è nel profondo del mio cuore. “Seguimi”: perché tu ti sei fidato e mi hai chiamato, allora ho fiducia anch’io nel seguirti e nel dare la vita per chi mi verrà affidato.
Per riflettere
Ho ricevuto sì il perdono, ma anche la forza di compiere alla fine quel che nel profondo ho sempre desiderato fare fin dall’inizio, senza averne il coraggio e le forze e la consapevolezza: dare la vita per Lui e per i fratelli! Come rispondo oggi al “Seguimi” di Gesù?
Preghiera finale
Cristo, so di essere amato per quello che è propriamente mio:
la mia povertà; e sento il bisogno di amare
per quanto in proporzione mi venne e mi viene ogni giorno perdonato.
Credo nell’inestimabile dono della libertà, che illumina ma non costringe.
So di portare dentro la presenza, il fermento di una speranza
che va al di là della brevità della nostra giornata.
(Don Primo Mazzolari)
AUTORI: I commenti di questo mese sono curati da Centro Diocesano per le Vocazioni di Pisa
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi