Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 3 Febbraio 2021

Medita

Il brano inizia con la sorpresa della gente di Nazaret che non riusciva a sopportare che un uomo che tutti conoscevano benissimo potesse avere autorità su di loro, ossia che pretendesse in nome di Dio un cambiamento della loro vita, del loro cuore, dei loro sentimenti.
In duemila anni di evangelizzazione, quanti sono gli uomini che nelle generazioni non si sono lasciati pervadere dalla Parola con fiducia, e invece di guardare la luna hanno guardato il dito che la indicava!

Troppe volte ci fermiamo all’esteriore, osservando e squadrando chi ci parla del vangelo. Invece di ascoltare con stupore la buona notizia, giudichiamo le inevitabili umane incoerenze che talora accompagnano l’annuncio.
Non è facile convincerci che lo Spirito ci raggiunga nelle faccende quotidiane, nelle nostre case con maniere normali e usuali, senza manifestazioni clamorose, insinuandosi nei gesti quotidiani. Come bambini dovremmo essere capaci di stupirci, dovremmo essere capaci di lasciare i nostri cuori aperti affinché siano riempiti e trasfigurati dall’Eterno.
Padre Ermes Ronchi ci ricorda la difficoltà a riconoscere la grandezza di Cristo nell’umiltà: “Non lo cercherai nelle altezze del cielo, ma lo vedrai inginocchiato a terra, ai tuoi piedi, una brocca in mano e un asciugamano ai fianchi”.

Per riflettere

Quante volte ci comportiamo come gli abitanti di Nazareth, ossia non accettiamo l’autorità di Gesù nella nostra vita impedendo di fatto al Signore di operare?

Preghiera finale

Signore, apri le mie labbra
e la mia bocca canterà la tua lode;
Dio, fa’ attento il mio orecchio
perché ascolti la tua parola.
Tu ami tutto ciò che esiste
niente disprezzi di quanto hai creato;
tu sei compassionevole con tutte le creature sono tue,
o amante della vita.


AUTORE: Consiglio Diocesano di Azione Cattolica di Pisa, Beatrice Granaroli
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi

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