Nell’ultima domenica del mese di settembre meditiamo un testo in continuitร con la pericope della settimana scorsa. I brani tratti dal capitolo nove di Marco mettono in evidenza due tratti ben precisi.
Nel primo troviamo ancora protagonisti in negativo i discepoli. Gesรน ripetutamente nel suo messaggio insegna il superamento delle norme civili e religiose dell’epoca. Il Nazareno era portatore di un messaggio di salvezza non circoscritto al popolo che Dio aveva scelto. Predicava instancabilmente che l’amore รจ il vero comandamento da vivere come servizio a Dio e agli altri.
All’incapacitร di Pietro, guida del gruppo che diventerร Chiesa, si aggiunge ora quella di Giovanni, l’amico per eccellenza. Non comprende e non accetta l’agire di chi รจ fuori dal gruppo dei seguaci del Nazareno. Non sono nelle condizioni di compiere segni come i discepoli. Noi sรฌ, loro no. Noi privilegiati perchรฉ scelti dall’Emmanuele, testimoni viventi, resi capaci di dare corpo all’insegnamento del Galileo. Gli altri cosa possono sapere se non ascoltano il Maestro? Come e perchรฉ possono operare gesti compiuti dal Salvatore?
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L’Emmanuele รจ paziente e misericordioso e cerca di mostrare ai suoi amici e a noi un percorso di vita segnato dalla continua conversione e adesione alla sua chiamata. Un cammino dove non mancano alcune segnalazioni per non perdersi. Come nella domenica scorsa, anche oggi richiama l’immagine dei bambini, dei piccoli, degli ingenui, di coloro che non conoscono le differenze, di quanti si fidano degli altri, di chi pone la fede negli altri.
Chi li scandalizzerร non รจ degno di seguire il Risorto. Chi predica e insegna le parole della Parola vivente ma non la vive รจ pietra di inciampo e di scandalo: รจ diavolo, รจ colui che divide; l’avversario da combattere. Il lessico usato e le immagini utilizzate da Gesรน sono forti. Devono farci riflettere.
Per riflettere
Per entrare nel Regno che Dio ci ha preparato, il Verbo si รจ fatto carne come annunciato da Gabriele. Ha guarito (Raffaele) e combattuto satana per noi (Michele). Non siamo mai soli. Occorre abbracciare il sentiero tracciato da Gesรน: rinunciare a noi stessi e al nostro egoismo per servire gli altri.
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per lโEvangelizzazione e la Catechesi