Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 29 Ottobre 2023

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Il comandamento dell’amore è tratto dal libro del Deuteronomio: «Ascolta, Israele: il Signore è il nostro Dio, il Signore è uno solo. Tu amerai il Signore tuo Dio con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutte le forze».

Il grande comandamento non è un comandamento: come si può imporre di amare una persona? Una qualsiasi altra azione, pregare, contemplare, adempiere a doveri e riti, può essere imposta, comandata. Ma come si può comandare l’amore? Un amore che derivi da uno sforzo non è amore. Che stupore rimanere senza possibilità di azione di fronte a Dio! Cosa possiamo fare per suscitare in noi l’amore? Nulla.

Esso sorge gratuitamente come ricambio, quando per primi ci vediamo amati. Anche in questo caso l’unico atteggiamento è rivolgere lo sguardo a Lui e chiedere: Signore, concedimi di vedere il Tuo amore e amarti! Il primo passo è sempre di Dio, e il cuore dell’uomo non può fare altro che seguire l’anelito che lo spinge a Lui. Tutto il resto verrà di conseguenza.

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Amare il prossimo come se stessi. Mi ha sempre colpito questa parte del vangelo: il prossimo come se stessi. Questo significa che anche per se stessi occorre avere una tenerezza, tanta tenerezza quanta deve essere diretta al prossimo. Amare sé è una cosa ben più difficile che amare gli altri: da un lato infatti difendiamo a spada tratta la nostra reputazione e il nostro essere nella ragione.

Dall’altro lato non ci perdoniamo il minimo sbaglio, e arriviamo ad odiare il nostro essere, fisico e spirituale. Papa Francesco diceva in un’udienza: “Non dimenticatevi: Gesù perdona sempre, Gesù non si stanca di perdonare, siamo noi a stancarci di chiedere perdono!”. Siamo peccatori, siamo un nulla, è vero, ma siamo un nulla creato, amato e stimato da Dio. Possiamo amare noi stessi in forza dell’amore e della tenerezza che Lui ha per noi, come ci capita di amare una persona perché amata da un nostro amico caro.

Per riflettere

Signore, concedici occhi per vedere il Tuo Amore svelarsi nella giornata.

FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi