Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 29 Marzo 2023

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Dopo le controversie verso scribi, farisei e Giudei, nel testo di oggi il Maestro si rivolge ad un pubblico di “credenti”. Sono giudei che, colpiti dalla personalità e dal messaggio di Gesù, ritengono necessario avvicinarlo per comprendere meglio la buona novella portata dal Nazareno. Forse, addirittura, avevano chiesto di entrare nel gruppo più ristretto dei seguaci per divenirne veri discepoli.

Non sono impreparati: provengono dall’Ebraismo, conoscono le scritture e quindi la figura decisiva di Abramo, il padre della fede per eccellenza al quale anche il Galileo dovrebbe riconoscere una certa superiorità.

Nella sua predicazione il Verbo di Dio non chiede di accantonare Abramo né vuole sostituirsi al grande patriarca. Invita piuttosto a seguirne le tracce e l’esempio ricorrendo alla Parola.

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Ritroviamo ancora l’invito dell’Emmanuele introdotto da “In verità, in verità io vi dico”: il Figlio conosce il Padre e solo Lui può offrirci come raggiungere il Regno. La figura di Abramo è propedeutica per comprendere il messaggio di Gesù di Nazaret, che offre l’unica parola di verità che ci libera dalle nostre false convinzioni donandoci la capacità di svincolarci dal peccato.

Chi cita Abramo deve ricordare la scena di Genesi quando il patriarca accolse senza indugio (per fede) tre personaggi a lui del tutto sconosciuti. Offrì loro quello che poteva: senza interessi, senza pretendere contraccambio, senza paura. Per ospitalità e per fede.

I Giudei che a lui giustamente guardano come padre della fede sono invece ancora legati a quelle prassi (come il sabato) che non regalano la libertà all’uomo ma lo incatenano impedendogli di adorare Dio come Lui desidera, riconoscendolo nelle sorelle e nei fratelli, negli ultimi e negli afflitti.

Per riflettere

Abramo è padre della fede. E Sara? Come i Giudei e come noi, non ha una fede forte e dubita, sorride, non crede del tutto. Increduli anche i discepoli che solo dopo, vedendo il Risorto e ricchi dello Spirito Santo, riuscirono a comprendere e vivere il messaggio predicato dal Maestro. Il Verbo è il Salvatore capace di rimettere a tutti i peccati: “C’è forse qualche cosa impossibile per il Signore?”.

FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi