Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 29 Agosto 2023

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Oggi leggiamo lo stesso episodio del 5 agosto ma nelle parole dell’evangelista Marco, essendo oggi la giornata dedicata alla riflessione su questo grande uomo del Vangelo. La figura di Giovanni Battista riveste un ruolo di straordinaria importanza e rilevanza. Egli emerge come il precursore di colui che si oppone al male, all’odio, all’invidia, a tutto ciò che ci può separare dal Signore: egli diventa l’ultimo annunciatore della venuta del Messia prima del suo arrivo sulla terra. La sua figura è caratterizzata da un profondo senso di missione e da una fede ardente che lo spinge a proclamare con forza il messaggio del pentimento e della conversione. Missione che egli porta a compimento fino alla morte.

Nella iconografia tradizionale, pensiamo ai quadri e alle statue che ornano le nostre chiese, Giovanni Battista emerge come una figura austera e carismatica, che si distingue per la sua vita ascetica nel deserto. Ma proprio il suo stile di vita semplice e la sua predicazione incisiva (non esiterà a denunciare il peccato di Erode a tutti) lo rendono un testimone autentico della verità. Lo stesso Erode, peccatore, lo teme e lo ascolta volentieri.

Lo scopo di Giovanni, infatti, è quello di invitare tutto il popolo a confessare i propri peccati, a pentirsi e a prepararsi per l’avvento del Regno di Dio. Nonostante il suo grande impatto sulla gente e il rispetto che suscita anche nella prima parte del brano di oggi, Giovanni è consapevole della sua posizione di umiltà di fronte a Colui che è più grande di lui e che verrà per battezzare nello Spirito Santo. Questa umiltà e consapevolezza della propria limitatezza sono caratteristiche che rendono Giovanni un esempio di umiltà e servizio.

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Quindi sono due le riflessioni che oggi facciamo su questa figura: da una parte essa ci invita a riflettere sulla nostra stessa chiamata a essere annunciatori della Buona Novella in maniera coraggiosa denunciando l’ingiustizia, dall’altra ci ricorda anche l’importanza dell’umiltà e della consapevolezza dei nostri limiti di fronte a Dio. Egli ci invita a riconoscere che siamo strumenti nelle mani di Dio e che la grandezza della nostra missione risiede nella fedeltà al compito che ci è stato affidato.

Per riflettere

Siamo pronti come San Giovanni a diventare profeti della Buona Novella? Siamo pronti a difendere i deboli accusando incessantemente gli aggressori? Non è che spesso ci assecondiamo alla legge del più forte per comodità?

FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi