Siamo ormai prossimi al nuovo anno liturgico. La Parola meditata domenica scorsa aiuta la riflessione di tutti i brani di fine novembre. La fine del cammino che l’umanitร ha intrapreso con la creazione sta per arrivare. Seguirร poi il giudizio finale.
Conoscere quando avverrร tutto questo non รจ una questione di curiositร ma di consapevolezza dell’evento che incombe. Non una fine del tempo, ma comprendere che siamo attori del โfine del tempoโ. Come l’Emmanuele รจ nato, vissuto, morto e risorto il Padre misericordioso non puรฒ che auspicare l’ingresso di tutte le creature nel Regno.
Noi, come i protagonisti della pericope, siamo arroccati al qui e ora. Siamo attraversati dalla paura che oscura anche la fede. Cosa ci aspetta?
Dobbiamo innanzitutto liberarci dalle nostre presunte certezze. Lo era il tempio di Gerusalemme per i contemporanei di Gesรน. Le parole del Maestro sulla sua distruzione invitano ad avvicinare gli uditori a quanto avverrร . Lo spazio e il tempo trascorso nella nostra vita sono preziosissimi perchรฉ con le nostre scelte ci permettono di collocarci alla destra oppure alla sinistra del Re Glorioso. Quanto abbiamo visto, quanto possediamo, tutto ciรฒ che riteniamo importante di materiale, non salirร in cielo.
Il Nazareno sembra offrire un catalogo di disgrazie terribili con scenari devastanti. La storia insegna, purtroppo, che l’umanitร ha conosciuto giร tutto questo e piรน volte. Compresa la nostra stagione.
Il Messia ci guida su un piano diverso. Non sarร il tempio, pur nella sua bellezza e sontuositร , a salvare. Nulla di tutto questo.
Sarร , piuttosto, vivere la vita come ha insegnato il Signore, amando le nostre sorelle e fratelli senza pregiudizio alcuno. Al momento del giudizio non saremo misurati che sulla fratellanza tra noi e l’amore di Dio. Dove l’uno non esclude l’altro. Esercitare il primo รจ praticare un comandamento di Dio che, come il Figlio ha ripetutamente detto e le parole di Geremia anticipano, รจ praticare l’amore per Cristo stesso.
Per riflettere
Siamo chiamati, come le vergini sagge, a vivere con speranza e fede. Dobbiamo essere pronti in ogni momento. In attesa dell’evento finale, Gesรน invita alla fede che sconfigge la paura. Il Salvatore ci insegna a liberarci di quello che non serve.
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per lโEvangelizzazione e la Catechesi