Medita
In questo brano del vangelo Luca si serve di un linguaggio apocalittico per parlare degli ultimi tempi, della pienezza che sta per arrivare. È straordinaria la sua visione: davanti al caos di eventi catastrofici, di guerre, di carestie, di instabilità politica, Luca invita i suoi fratelli ad alzare lo sguardo.
La fine del mondo non è una tragedia, non è l’ultima parola sulla nostra vita, ma la manifestazione definitiva della tenerezza di Dio sugli uomini. Qualsiasi dolore che sopportiamo fin d’ora, qualsiasi lotta a favore della vita, qualsiasi persecuzione a causa della giustizia, qualsiasi dolore, è seme del Regno che verrà.
Il mondo non sta precipitando nel caos, ma nella braccia di un Padre che tutti vuole accogliere e salvare. “Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina”. Allora apriamoci alla speranza della liberazione futura, la speranza che anche il nostro corpo, tutto ciò che circonda la nostra vita, troverà la sua pienezza di vita nel Signore.
È il tempo in cui si realizzano quelle parole che pronunciamo nella liturgia e che forse non diciamo con tutta la consapevolezza di cui avrebbero bisogno: “Annunciamo la tua morte Signore, proclamiamo la tua resurrezione, nell’attesa della tua venuta”.
Con questa certezza viviamo operativamente e fattivamente in questo mondo senza aspettare rassegnati, ma senza farci prendere da inutili ansie.
Rifletti
Oggi viviamo in un mondo in cui guerre, carestie, povertà e violenza sono eventi quotidiani. Come guardiamo a questi eventi? Dinanzi ad avvenimenti che oggi fanno soffrire quali sentimenti provo? Qual è la fonte della nostra speranza?
Fonte: Ascolta e Medita – Novembre 2019 curato da Patrizia Valleggi – Arcidiocesi di Pisa – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi
Gerusalemme sarà calpestata dai pagani finché i tempi dei pagani non siano compiuti.
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 21, 20-28
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Quando vedrete Gerusalemme circondata da eserciti, allora sappiate che la sua devastazione è vicina. Allora coloro che si trovano nella Giudea fuggano verso i monti, coloro che sono dentro la città se ne allontanino, e quelli che stanno in campagna non tornino in città; quelli infatti saranno giorni di vendetta, affinché tutto ciò che è stato scritto si compia. In quei giorni guai alle donne che sono incinte e a quelle che allattano, perché vi sarà grande calamità nel paese e ira contro questo popolo. Cadranno a fil di spada e saranno condotti prigionieri in tutte le nazioni; Gerusalemme sarà calpestata dai pagani finché i tempi dei pagani non siano compiuti.
Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l’attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte. Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nube con grande potenza e gloria. Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina».
Parola del Signore