Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 28 Novembre 2019

Medita

In questo brano del vangelo Luca si serve di un linguaggio apocalittico per parlare degli ultimi tempi, della pienezza che sta per arrivare. È straordinaria la sua visione: davanti al caos di eventi catastrofici, di guerre, di carestie, di instabilità politica, Luca invita i suoi fratelli ad alzare lo sguardo.

La fine del mondo non è una tragedia, non è l’ultima parola sulla nostra vita, ma la manifestazione definitiva della tenerezza di Dio sugli uomini. Qualsiasi dolore che sopportiamo fin d’ora, qualsiasi lotta a favore della vita, qualsiasi persecuzione a causa della giustizia, qualsiasi dolore, è seme del Regno che verrà.

Il mondo non sta precipitando nel caos, ma nella braccia di un Padre che tutti vuole accogliere e salvare. “Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina”. Allora apriamoci alla speranza della liberazione futura, la speranza che anche il nostro corpo, tutto ciò che circonda la nostra vita, troverà la sua pienezza di vita nel Signore.

È il tempo in cui si realizzano quelle parole che pronunciamo nella liturgia e che forse non diciamo con tutta la consapevolezza di cui avrebbero bisogno: “Annunciamo la tua morte Signore, proclamiamo la tua resurrezione, nell’attesa della tua venuta”.
Con questa certezza viviamo operativamente e fattivamente in questo mondo senza aspettare rassegnati, ma senza farci prendere da inutili ansie.

Rifletti

Oggi viviamo in un mondo in cui guerre, carestie, povertà e violenza sono eventi quotidiani. Come guardiamo a questi eventi? Dinanzi ad avvenimenti che oggi fanno soffrire quali sentimenti provo? Qual è la fonte della nostra speranza?

Fonte: Ascolta e Medita – Novembre 2019 curato da Patrizia Valleggi – Arcidiocesi di Pisa – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi


Gerusalemme sarà calpestata dai pagani finché i tempi dei pagani non siano compiuti.

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 21, 20-28

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:

«Quando vedrete Gerusalemme circondata da eserciti, allora sappiate che la sua devastazione è vicina. Allora coloro che si trovano nella Giudea fuggano verso i monti, coloro che sono dentro la città se ne allontanino, e quelli che stanno in campagna non tornino in città; quelli infatti saranno giorni di vendetta, affinché tutto ciò che è stato scritto si compia. In quei giorni guai alle donne che sono incinte e a quelle che allattano, perché vi sarà grande calamità nel paese e ira contro questo popolo. Cadranno a fil di spada e saranno condotti prigionieri in tutte le nazioni; Gerusalemme sarà calpestata dai pagani finché i tempi dei pagani non siano compiuti.

Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l’attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte. Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nube con grande potenza e gloria. Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina».

Parola del Signore

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