Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 28 Marzo 2023

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La pericope di oggi si pone in continuità con il brano meditato ieri. Il Maestro si rivolge direttamente al gruppo dei farisei e poi chiamerà in causa anche i Giudei. Forse cercavano di capire chi fosse Gesù o, molto probabilmente, tentano ancora di trovare nelle sue parole le ragioni per ucciderlo.

Il vangelo di Giovanni spesso riporta le parole del Nazareno servendosi di un lessico che intende richiamare l’attenzione: abbiamo già incontrato: “In verità, in verità io vi dico”; oggi per ben due volte, il Salvatore di presenta come “Io Sono”. Maiuscolo, non minuscolo.

I farisei e i Giudei, conoscitori delle letture, non potevano che sobbalzare a queste parole. Esse richiamano l’episodio in cui Mosè, chiedendo a Dio quale nome dovesse indicare agli ebrei che desideravano rivolgersi a Lui, si sentì rispondere “Io sono colui che sono”.

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Subito dopo la qualifica di “Io Sono” viene posta la domanda diretta al Risorto su chi effettivamente fosse. Una domanda legittima. Pilato e le persone che videro i suoi gesti e sentirono le sue parole fecero altrettanto. Non diversamente tutti i suoi amici, Gesù fece la stessa domanda anche al gruppo a lui più vicino: “Chi dite che io sia?”.

La sua relazione con Dio Padre non poteva essere compresa nella sua profondità, ma l’invito a ricorrere alla Parola, letta e vissuta con lo sguardo di Gesù, metteva nelle condizioni di avvicinarsi alla comprensione della buona novella. Non sarà così.

Chi si autopresentava come “Io Sono” morirà in croce per vincere il peccato delle creature. Ciò che impediva la costruzione di una vera relazione con il Padre in vista dell’ingresso nel Regno sarà rimosso con la sua morte redentrice. Gesù accetterà di essere “innalzato”, cioè crocifisso. È il Salvatore di tutti. Anche di coloro che non lo hanno conosciuto: “discese agli inferi” e da Risorto aprirà le porte alla gioia perenne. Come è possibile credere a tutto questo? Eppure: molti credettero in lui.

Per riflettere

Come i Giudei anche noi chiediamo: “Tu, chi sei?”. Gesù dice di sé stesso nel vangelo di Giovanni di essere la Via, la Verità, la Vita. È anche il Buon Pastore. È il Figlio del Padre misericordioso inviato a noi per guidarci sulla strada che conduce al Regno. È l’Emmanuele, il Dio-con-noi.

FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi