Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 27 Luglio 2021

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Ancora una volta Gesù utilizza un’immagine molto comunicativa per veicolare i suoi insegnamenti. Si incontrano due personaggi con una vicenda analoga: trovano una ricchezza, ne riconoscono il valore, vendono tutto per ottenerla. Ma perché ripetere la stessa storia due volte? Sicuramente perché repetita iuvant, ma forse si può individuare una sottile differenza tra i due casi. Del mercante si dice che “va in cerca di perle preziose”: trova poi effettivamente una perla di grande valore, ma questo accade mentre stava già cercando. Del primo uomo, invece, sappiamo meno: che mestiere faceva? Perché stava rufolando in un campo? Si potrebbe pensare che, forse, non fosse effettivamente autorizzato a farlo. In effetti quest’uomo, una volta trovato il tesoro lo nasconde e poi “regolarizza”, comprandosi il terreno in cui questo è nascosto. Abbiamo quindi due casi: il mercante a rappresentare tutti i cristiani che stanno intraprendendo un cammino di fede e di ricerca di senso; l’altro uomo come immagine di coloro che, lontani dalla fede, si imbattono nel Vangelo e da questo incontro cominciano un percorso di conversione.

In qualsiasi momento della propria storia si entri a contatto con la Parola, l’invito di Gesù è chiaro: donare tutto e ad avvicinarsi senza remore alla più grande ricchezza. E in questo, mantenere l’atteggiamento dei due protagonisti della vicenda: non fanno nulla di straordinario (chiunque avrebbe ragionato come loro), non corrono—nonostante la gioia—a vantarsi con amici e conoscenti. Riconoscono invece la grande fortuna che è capitata loro e fanno azioni, semplici e concrete, per garantirsi di non perderla più.

Per riflettere

La notizia bellissima è questa: la felicità è possibile e vicina. E il Vangelo ne possiede la chiave. E la chiave è questa: la nostra tristezza infinita si cura soltanto con un infinito amore. (Papa Francesco, Evangelii Gaudium)

Preghiera finale

Il Tuo regno non può venire se non lo vogliamo.
Noi desideriamo volerlo, Signore,
ma non ci riusciamo.
Risveglia in noi, Signore,
nella nostra inerzia, il pentimento.
Non lasciare che ci stacchiamo da Te,
non consentirci di fare,
volere e pensare nulla senza di Te.
Spezza la nostra inerzia e la nostra autoaffermazione.
Non lasceremo il lembo della tua veste
finché non ci avrai benedetti.
(Pavel Florenskij)


AUTORE: Consiglio Diocesano di Azione Cattolica di Pisa, Beatrice Granaroli
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi