Gesù ha argomentato in maniera “geniale” su questioni ben più insidiose rispetto all’affermazione/accusa che gli scribi sollevano nel Vangelo di oggi. E difatti non ci mette molto a far emergere le contraddizioni,
“Sistemati” gli scribi, il Maestro passa però a cose ben più serie. L’insegnamento di Gesù, trasmesso fedelmente dalla Chiesa, è che Dio perdona tutti, sempre, a fronte di un pentimento sincero. Non importa quanto sia grande il male fatto, perché “vi sarà gioia nel cielo per un solo peccatore che si converte, più che per novantanove giusti i quali non hanno bisogno di conversione” (Lc 15, 7). Che cos’è allora quella bestemmia contro lo Spirito Santo che non sarà perdonata in eterno?
Non dobbiamo indovinare niente da soli. Ce lo dice la Chiesa. È forse antiquato provare a ricordarne l’insegnamento su questo punto delicato? Cioè sulle barriere, messe liberamente dall’uomo, oltre le quali neppure la misericordia di Dio può arrivare?
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Ricapitoliamo, seguendo un’immaginaria cupa progressione che dalla spavalderia giovanile conduce alla tristezza di una vecchiaia che si autoesclude dall’amore di Dio: impugnare la verità conosciuta, ostinazione nei peccati, presunzione di salvarsi senza merito, invidia della grazia altrui, impenitenza finale, disperazione della salvezza. Qualcuno potrebbe eccepire. “Roba da vecchio catechismo”. Forse, ma una ripassatina non fa sicuramente male.
Per riflettere
E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima; temete piuttosto colui che ha il potere di far perire e l’anima e il corpo nella Geenna. (Mt 10, 28)
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi