Nella festa di san Giovanni evangelista la liturgia ci propone un passo biblico tratto dal quarto vangelo. La tradizione ha, infatti, sempre riconosciuto nel โdiscepolo che Gesรน amavaโ Giovanni stesso. Secondo alcuni esegeti, dopo la morte di Gesรน, seguendo il testo giovanneo, i discepoli si sono dispersi ed รจ proprio Maria che li raggiunge con il suo annuncio e, in qualche modo li riunisce: ยซHanno portato via il Signore dal sepolcroยป.
Maria nel quarto vangelo sembra andare solo da Pietro e Giovanni. Non รจ un caso che il primo annuncio sia rivolto a loro due, non a tutti. Sono loro, con Maria, in una posizione particolare nell’ultimo vangelo e li ritroveremo insieme anche in altri versetti alla fine del vangelo, al capitolo 21.
Qui Pietro e โl’altro discepoloโ corrono insieme per vedere quello che รจ successo, quello che Maria ha detto loro e che sconvolge la loro vita. ร bella questa corsa, che ci rimanda alla chiesa delle origini: da testimone a testimone, da annuncio ad annuncio, fino ai confini della terra.
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Corrono insieme Pietro e Giovanni, ma non alla stessa velocitร . Quando il discepolo amato arriva attende Pietro. Dentro la tomba i segni della morte, il sudario e i teli, posati in terra. Niente piรน parla di morte in quel sepolcro aperto.
Poi dopo di lui entra anche Giovanni. Vede quello che ha visto Pietro, ma a differenza di lui ยซvide e credetteยป. ร il primo ad arrivare non solo perchรฉ corre piรน veloce, ma perchรฉ รจ il primo ad arrivare alla fede. ยซVide e credetteยป; non basta, infatti, vedere, bisogna credere, facendo memoria delle parole del Signore.
Per riflettere
La figura di Giovanni ci rimanda costantemente alla chiesa dei primi secoli all’interno della quale รจ nato il quarto vangelo. Il ยซdiscepolo amatoยป introduce anche noi in questa relazione di amore che avvolge i discepoli e ci rende capaci di ยซvedere e credereยป.
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per lโEvangelizzazione e la Catechesi