Medita
Il cantico di Simeone è un inno di gratitudine. “I miei occhi hanno potuto vedere la tua grandezza, ora posso anche congedarmi e morire in pace, perché ho la certezza che Tu Signore sia misericordioso”. Simeone ha sperato e ha creduto, ora la sua speranza è qui, sottoforma di una piccola creatura, reale, viva. Simeone che abbraccia questo bambino ha in sé tutta lo stupore dell’umanità che accoglie la novità di Dio.
Il passo evangelico di oggi ci mostra, infatti, la meraviglia di fronte alla rivelazione. Nessuno spirito è vecchio di fronte al Signore, finché avrà la capacità di lasciarsi sorprendere. Lo stupore nelle sembianze di questo personaggio è la rappresentazione più bella della vita dell’uomo al cospetto di Dio, quella in grado appunto di saper accogliere con meraviglia sempre rinnovata l’azione d’amore del Padre.
Per riflettere
Meditiamo attraverso le parole del cantico di Simeone e pensiamo a tutte le volte in cui la realtà ci ha positivamente colpiti e perché. Ringraziamo il Signore per tutte le volte che ci siamo sentiti esauditi nei nostri desideri più autentici.
Preghiera finale
Ti lodiamo, Padre, con tutte le tue creature,
che sono uscite dalla tua mano potente.
Sono tue, e sono colme della tua presenza e della tua tenerezza.
Laudato si’! Figlio di Dio, Gesù,
da te sono state create tutte le cose.
Hai preso forma nel seno materno di Maria,
ti sei fatto parte di questa terra,
e hai guardato questo mondo con occhi umani.
Oggi sei vivo in ogni creatura con la tua gloria di risorto.
Laudato si’! Spirito Santo,
che con la tua luce orienti questo mondo verso l’amore del Padre
e accompagni il gemito della creazione,
tu pure vivi nei nostri cuori per spingerci al bene.
Laudato si’! Signore Dio, Uno e Trino,
comunità stupenda di amore infinito,
insegnaci a contemplarti nella bellezza dell’universo,
dove tutto ci parla di te.
(Papa Francesco)
AUTORE: Consiglio Diocesano di Azione Cattolica di Pisa, Beatrice Granaroli
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi