Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 27 Aprile 2022

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«Chi crede in lui non è condannato, ma chi non crede è già stato condannato». Continua in questo passo evangelico il dialogo con Nicodemo e le sue difficoltà nel comprendere il messaggio di Cristo. Sembra che Gesù di fronte alle sue perplessità affermi: qualsiasi sia la prospettiva sulla vita dopo la morte e sull’attesa di Dio, chi non accoglie la sua Parola essendo ancora in vita ha già avuto la sua condanna. Non è infatti condannata una vita che si consacra alle tenebre piuttosto che alla luce della sua rivelazione?

È una vita infelice quella che non si pone un orizzonte di salvezza, un riscatto dall’iniquità e che, potendo vivere illuminata da alcuni principi ispirati al bene, si rassegna a fare e ricevere il male. Nel momento in cui viviamo secondo l’esempio di Cristo, ispirati al suo donarsi, al suo spendersi per gli altri, alla sua sete di giustizia, stiamo già realizzando e vivendo—per quanto ci è possibile—il nostro posto nel Regno dei Cieli. Non siamo dunque solo in attesa di un giudizio, ma siamo responsabili della nostra vita.


AUTORI: I commenti di questo mese sono curati da Beatrice Granaroli
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi