Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 27 Aprile 2020

Medita

Dopo la moltiplicazione dei pani si scatena una vera e propria “caccia all’uomo” della quale, secondo il suo solito, Giovanni fornisce dettagli accurati: la folla che controlla il numero delle barche, poi altre barche che arrivano da Tiberiade, la medesima folla che evidentemente studia le possibili mosse di Gesù e che, infine, si dirige a Cafarnao pur senza aver compreso come il Signore ci possa essere arrivato, dato che non era salito sulla barca. Ed è per questo che chiede al Maestro «Rabbì, quando sei venuto qua?».
Noi sappiamo quando e come Gesù sia arrivato a Cafarnao ma Egli non soddisfa la curiosità della folla. Non è il sensazionalismo che cerca. Piuttosto riprende l’argomento del pane, nel quale vede l’origine di tanta premura da parte della gente. Certo, il problema del pane (e del benessere materiale che esso rappresenta) è importante, per le moltitudini di allora e di sempre. Però non c’è benessere materiale che possa pienamente e durevolmente soddisfare la sete di felicità autentica alla quale ogni uomo anela. Gesù lo sa meglio di noi. Egli sa bene che ogni obiettivo materiale raggiunto ci soddisfa giusto il tempo di iniziare a preoccuparci per quello successivo. Non questo tipo di cibo, dunque, ma il cibo che dura per la vita eterna. Questo è ciò che il Signore vuole per noi.
E quale sarebbe questo cibo? La folla che ascolta è ovviamente interessata—e chi non lo sarebbe?—a qualcosa che la metterebbe a posto per sempre. In queste prime battute del dialogo sembra che il Signore ancora non “spinga sull’acceleratore”. Il cibo è proprio Lui. Ma per arrivare a questo il passaggio obbligato è credere nell’opera di Dio. Gesù è colui che Dio ha mandato perché crediamo e perché, credendo, abbiamo quella vita che nessun benessere materiale potrà mai garantirci.

Rifletti

Quanto  è vero che l’uomo non vive di solo pane! Eppure tanto è l’affanno per le cose di questo mondo. Misuriamoci in questo nella preghiera. Riusciamo a mettere Dio al centro prima di presentare a Lui i nostri problemi?

Prega

Gesù, difendici dalle tentazioni del cibo mondano
che ci rende schiavi, è cibo avvelenato;
purifica la nostra memoria, affinché non resti prigioniera
nella selettività egoista e mondana,
ma sia memoria viva della tua presenza
lungo la storia del tuo popolo,
memoria che si fa “memoriale”
del tuo gesto di amore redentore. Amen.
(Papa Francesco)


AUTORE: Daniela e Mauro Leoncini
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi
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