Il mandato alla predicazione che Gesù ha consegnato ai Dodici, accompagnato alle prescrizioni che devono caratterizzare lo stile missionario, produce grandi risultati. Le preoccupazioni che emergono dalle parole di Erode riportate da Luca sono evidenti.
Come un ben più noto Erode (quello che sterminò i bambini nella speranza di eliminare il Figlio di Dio appena nato) il suo potere era concesso da Roma purché mantenesse, non importa come, l’ordine in quella regione. Incarico molto difficile da rispettare per le continue azioni violente contro Roma e contro Erode (ricordiamo la figura di Barabba) e l’impossibilità di condividere le posizioni di Roma in campo religioso da parte di tutti i credenti nel Dio Uno.
Erode sa che quei Dodici sono mandati da un Nazareno. Lui il vero obiettivo da colpire: i farisei screditandolo, come tutti i Vangeli riportano; Erode eliminandolo prima possibile, agendo non diversamente nei confronti di Giovanni Battista, parente di quell’uomo che ora sta diffondendo alle folle una dottrina che non deve essere insegnata.
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La difficoltà di Erode è nella gestione di questo problema. Il desiderio di poterlo vedere non è di capire da lui se corrisponde al vero quanto gli hanno riportato. Non comprende come sia possibile che lo ritengano il Battista oppure il grande profeta Elia, due figure che hanno un significato altissimo per il popolo. Basti pensare al “modo” di pensare di Erode: ho ucciso Giovanni ed ora la folla lo ritiene risorto in quell’uomo.
Sulla resurrezione di un personaggio, Elia, che non aveva fatto uccidere lui, non aveva alcunché da preoccuparsi, perché restavano credenze religiose alle quali non aveva mai mostrato interesse. La richiesta di un incontro con l’Emmanuele non sappiamo se sia mai stata formalizzata. Ad Erode vengono riportate le voci su Gesù che troveranno conferma nella meditazione del vangelo di domani. Voci credibili su quanto pensava la folla.
Per riflettere
Chi è Gesù di Nazaret? Per molti personaggio del passato. Per i Dodici il Figlio di Dio incarnato. Il mandato assegnato agli apostoli è anche consegnato a noi con il battesimo. Annunciare Gesù al mondo è compito di tutti: l’anniversario della dedicazione della Cattedrale di Pisa è occasione per ricordarcelo.
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi