Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 26 Settembre 2022

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Abbiamo visto pochi giorni fa che i discepoli non comprendono e sono spaventati dalle parole di Gesù sulla Passione.

Nel brano di oggi Luca ci mostra come loro, in un tentativo di esorcizzare la paura di fronte a questo volto di Gesù che si rivela nella debolezza, reagiscono cercando di affermare la propria autorità l’uno sull’altro. Gesù allora con un solo gesto si sottrae alla discussione per far posto ad un bambino—e con quel bambino si identifica e ci chiede di fare lo stesso.

La grandezza Gesù la identifica con la semplicità e l’innocenza di un bambino e con la capacità di accoglierlo. D’altronde Gesù stesso, il Figlio di Dio, si è fatto bambino, nascendo da Maria. Il più grande è dunque quello che si fa servitore di tutti, quello che serve tutti, non che ha più titoli.

La strada contro lo spirito del mondo è una sola: l’umiltà. Servire gli altri, scegliere l’ultimo posto, non arrampicarsi. E ci dà un esempio concreto di questo, quando nell’Ultima Cena si prostrò dinanzi a tutti per lavare loro i piedi, come fa lo schiavo con il suo padrone.

Poi pronunciò la sua sentenza: «Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i vostri piedi, anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri. Vi ho dato infatti l’esempio, perché come ho fatto io, facciate anche voi».

FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi

I commenti di questo mese sono curati da Centro Diocesano per le Vocazioni di Pisa