Nel vangelo di oggi Gesù ci esorta a vegliare. Questo verbo non va inteso come, semplicemente, il contrario di dormire; in senso evangelico esso si riferisce all’attitudine del cristiano a vivere la propria vita tenendo gli occhi ben aperti sulla realtà, sempre pronto a discernere tra un cammino di menzogna e peccato da uno di consapevolezza e disponibilità a partecipare attivamente al progetto d’amore di Dio.
Il “ritorno” del Signore Gesù, che ci ha incontrati una prima volta con l’Incarnazione, non è solo quello ultimo del Figlio dell’uomo che avverrà in un’ora che non immaginiamo, ma è la visita che Egli fa a noi tutti i giorni, ogni giorno della nostra vita, parlandoci attraverso le relazioni che intessiamo e le attività che svolgiamo. Quello che viviamo, infatti, è un tempo di attesa dell’incontro ultimo e definitivo con Dio, che ci rivelerà pienamente il senso della nostra storia. Una storia, quella della nostra vita, che, dal canto nostro, avremo scoperto e vissuto in pienezza non abbandonandoci a pigrizie colpevoli, contese e sopraffazioni, ma vivendola come un dono ricevuto, unico, bello, irripetibile, da donare a nostra volta come servizio proteso al bene di noi stessi e degli altri.
Preghiera finale
Mio Signore e Dio, io sono così convinto che Tu hai cura
di tutti quelli che sperano in Te
e che niente può mancare a coloro che aspettano tutto da Te,
che ho deciso, per l’avvenire, di vivere senza preoccupazione
e di riversare su Te ogni mia inquietudine.
Gli uomini possono spogliarmi di tutti i beni e del mio stesso onore;
le malattie possono privarmi delle forze;
col peccato posso perdere perfino la tua grazia,
ma non perderò mai e poi mai la fiducia in Te. […]
Per mia esperienza devo riconoscere di essere debole e incostante;
eppure nulla, finché conserverò questa fiducia in te, potrà spaventarmi. […]
Ho tanta fiducia che Tu mi amerai sempre
e che anche io, a mia volta, Ti amerò per sempre.
E per portare al più alto grado questa mia fiducia, o mio Creatore,
io spero Te da Te stesso, per il tempo e per l’eternità. Amen.
(San Claudio de la Colombière)
AUTORE: Consiglio Diocesano di Azione Cattolica di Pisa, Beatrice Granaroli
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi