Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 25 Marzo 2023

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Dopo la meditazione della Parola su Giuseppe, oggi meditiamo la Parola su Maria. Il protagonista resta sempre il Padre misericordioso che ama le sue creature fino ad inviare il Figlio tra noi. Maria, giustamente, svolge un ruolo di primo piano nella famiglia di Gesù di Nazaret. A lei riconosciamo prerogative che arricchiscono la nostra fede nel Salvatore. I Padri della Chiesa fin dai primi secoli sostenevano che de Maria numquam satis. Non si potrà mai dire abbastanza di Maria perché strettamente legata alla figura della seconda Persona della Santissima Trinità. Parlare di e su Maria porta a crescere la nostra relazione con il Salvatore.

Come Giuseppe, anche Maria è una credente, conosce la Parola, la ascolta e la mette in pratica. Alla “piena di grazia” viene richiesta una fede fortissima. Le parole dell’angelo rivelano che Maria è tale per volere di Dio, non per meriti personali. Dio aveva già pronunciato un “sì” su Maria, che per questo merita le parole dell’angelo. La Vergine dalla Parola sapeva della presenza e dell’agire degli angeli. Fu turbata dall’incontro con Gabriele? Forse.

Certo le parole suonavano strane perché assenti nella Parola. Forse “non temere” rimanda al messaggio più che all’inviato. E, ancora una volta, se il timore è quanto proposto prima, consideriamo che l’annuncio a Maria della nascita del Figlio dell’Altissimo, certamente incredibile e assurda, in realtà lasciava spazio a ben altro.

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Come frequentatrice della Parola conosceva Sara: anche lei ricevette la visita di angeli e poi da sterile divenne madre. Conosceva la storia di Elisabetta: sapeva che veramente “nulla è impossibile a Dio”. Sara davanti alla promessa della maternità impossibile, ride. Maria invece cerca di capire e dialoga con l’angelo. Forse non è poi così importante per Maria chiedere “come” si manifesterà la potenza di Dio. Non mette in discussione l’onnipotenza del Padre. Il timore, la titubanza, uno smarrimento iniziale, la paura è perché fu scelta proprio lei e non altre.

Per riflettere

Maria conosceva bene l’abitudine di chiedere a Dio dei segni. Quante volte hanno chiesto a Gesù nuovi segni pur avendone già beneficiati di molti! Maria non lo chiede. Lo riceve direttamente. E accetta la volontà di Dio, accetta di servire colui che l’ha chiamata fin dall’inizio come testimone, apostola, missionaria. Madre di Dio e Madre della Chiesa.

FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi