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Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 25 Febbraio 2025

Commento al brano del Vangelo di: Mc 9,30-37

Marco non fa sconti apologetici agli apostoli e non esita a descriverne le debolezze. Mentre Gesรน annuncia una fine tragica e imminente, non trovano di meglio che discutere delle prossime posizioni di potere. Se voleva descrivere una comunitร  di credenti fedele al suo Maestro ed eroica nella persecuzione ha proprio sbagliato narrazione!

Perchรฉ indugia in questi racconti? Probabilmente ci vuole mettere in guardia: la nostra durezza di cuore, il nostro orientamento al sรฉ (โ€œfilautรฌaโ€, direbbero i Padri del deserto), il nostro permanente desiderio di affermazione, tutte queste cose sono talmente potenti che potremmo anche noi trovarci a ignorare le sofferenze di Gesรน e a pensare a noi soltanto, anche nei momenti piรน drammatici. Pietro ha avuto bisogno del gallo per capire che stava tradendo il Maestro.

Per riflettere

Anche qui un piccolo esame di coscienza. La parola โ€œpotereโ€ ci sembra lontana, rilevante solo per i politici e i grandi della terra. Ma il potere รจ dovunque. รˆ iscritto nella maledizione di Adamo ed Eva: nel potere dell’uomo sulla donna, del signore sul servo, di chi sa su chi non sa. Diviene servizio solo se accettiamo la logica di Gesรน (ma resta una tentazione permanente). Dove sono i luoghi del nostro potere, al quale non rinunciamo?

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FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per lโ€™Evangelizzazione e la Catechesi