Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 25 Febbraio 2023

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Il primo versetto del Vangelo di oggi ci racconta di un colpo di fulmine. Vediamo innanzitutto Gesù che all’improvviso si rivolge ad uno sconosciuto e lo invita a seguirlo. Levi era seduto al banco delle imposte, a svolgere quello che tutti consideravano un lavoro deplorevole. Non solo riscuoteva i tributi per conto degli oppressori: il compenso degli esattori era infatti lasciato alla loro discrezione; nella maggior parte dei casi quindi le tasse erano una vessazione, un’estorsione vera e propria.

Gesù però non lo giudica, né lo rimprovera ma lo guarda e lo ama, al punto da lasciarlo entrare nella sua vita. Perché Levi segue Gesù così all’improvviso? Forse in fondo era infelice? Anche se nell’agiatezza economica che deriva dalla sua posizione, Levi non ci pensa due volte a lasciarsi tutto alle spalle, a rinunciare ai soldi, ai privilegi.

Forse la sete di denaro nascondeva una sete di amore che il denaro non riusciva mai a soddisfare. Infatti, appena Gesù lo guarda negli occhi e lo ama, Levi si rende finalmente conto che quello che cercava non poteva trovarlo nei soldi ma in quell’uomo che lo stava chiamando per nome, che lo stava amando senza pregiudizi. E in fretta lascia tutto ciò per cui aveva vissuto fino a quel momento per seguire una nuova vita, per andare incontro alla felicità vera.

Nelle parole finali di Gesù in risposta ai farisei, che continuano a contestare quando, come e con chi Gesù e i suoi mangiano, capiamo il senso della chiamata di Levi, che grazie allo sguardo misericordioso di Dio guarisce e si converte da una vita limitata dai propri calcoli e interessi ad una vita di pienezza e di salvezza.

FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi