giovedì, Marzo 6, 2025
HomeSolennitàArcidiocesi di Pisa - Commento al Vangelo del 25 Dicembre 2024

Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 25 Dicembre 2024

Mercoledì 25 Dicembre 2024 - NATALE DEL SIGNORE - ANNO C
Commento al brano del Vangelo di: Messa della Notte - Lc 2,1-14
Commento al brano del Vangelo di: Messa dell'Aurora - Lc 2,15-20
Commento al brano del Vangelo di: Messa del Giorno - Gv 1,1-18

Dopo il lungo cammino dell’Avvento eccoci giunti alla gioia del Natale. Ci accompagna ancora il vengelo di Luca, con un testo che conosciamo tutti e che apre il nostro cuore alla gioia. Eppure se leggiamo bene le parole sono brevi ed essenziali: «Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia». Niente di straordinario, niente di enfatico… una semplicità che commuove. I gesti della cura e dell’accoglienza di Maria.

Troviamo tuttavia subito anche una contapposizione, una chiusura diversa dalla cura: «per loro non c’era posto nell’alloggio». Un bambino povero e innocente chiede accoglienza, chi sa offrirgliela?

Di fatto, da subito, questo bambino è segno di contraddizione. Il Natale è una festa scomoda, come ricordava don Tonino Bello: «Io vi voglio infastidire. Gesù che nasce per amore vi dia la nausea di una vita egoista, assurda, senza spinte verticali e vi conceda di inventarvi una vita carica di donazione, di preghiera, di silenzio, di coraggio. Il Bambino che dorme sulla paglia vi tolga il sonno e faccia sentire il guanciale del vostro letto duro come un macigno, finché non avrete dato ospitalità a uno sfrattato, a un immigrato, a un povero di passaggio. Dio che diventa uomo vi faccia sentire dei vermi ogni volta che la vostra carriera diventa idolo della vostra vita, il sorpasso, il progetto dei vostri giorni, la schiena del prossimo, strumento delle vostre scalate».

- Pubblicità -

Il Natale è una festa scomoda: Dio diventa uomo, viene tra noi, ma nasce nell’oscurità della notte, nel nascondimento di una grotta, a far festa solo umili e “impuri” pastori…

Eppure per coloro che sanno alzare lo sguardo è possibile vedere un tripudio di angeli, che illuminano la notte e uniscono cielo e terra.

Per riflettere

Cosa dice questo Natale a noi, che ogni giorno meditiamo la Parola? Quale passo ci chiede di fare nella nostra vita di uomini e donne credenti? Quale accoglienza ci sollecita a vivere?

FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi

Articoli Correlati