L’appello di Gesù per l’autenticità della fede si fa in questa pagina evangelica quanto mai accorato. Le sue parole hanno accenti sempre più categorici nella volontà di smascherare ogni doppiezza, falsità, inganno in chi, seppur toccato dal messaggio e dalla rivelazione di Dio genuinamente veicolati dalla Legge, fa di questa stessa Legge il pretesto esteriore per nascondere una condotta fatta “di ipocrisia e di iniquità”. Un simile comportamento è ben lontano dalla giustizia e dalla fedeltà di Dio, pieno di misericordia verso il suo popolo. Gesù vuole scuoterci dalle nostre consuetudini, fatte spesso di pregiudizi, compromessi, comodità e pigrizie che non possono certo rivelare la bellezza e l’altezza della creatura sulla quale, più che in ogni altra, Dio ha riversato il suo infinito amore.
Per riflettere
Sono coerente nella mia condotta di fede? Cosa mi aspetto da Dio? Che si pieghi alle mie logiche? O sono pronto a riceverlo gratuitamente come il più desiderabile dei doni?Preghiera finale
Chiesi a Dio di essere forte per eseguire progetti grandiosi
ed Egli mi rese debole per conservarmi nell’umiltà.
Domandai a Dio che mi desse la salute per realizzare grandi imprese
ed Egli mi ha dato il dolore per comprenderla meglio.
Gli domandai la ricchezza per possedere tutto
e mi ha lasciato povero per non essere egoista.
Gli domandai il potere perché gli uomini
avessero bisogno di me ed Egli mi ha dato l’umiliazione
perché io avessi bisogno di loro.
Domandai a Dio tutto per godere la vita
e mi ha lasciato la vita perché io potessi essere contento di tutto.
Signore, non ho ricevuto niente di quello che chiedevo,
ma mi hai dato tutto quello di cui avevo bisogno
e quasi contro la mia volontà.
Le preghiere che non feci furono esaudite.
Sii lodato o mio Signore: fra tutti gli uomini
nessuno possiede più di quello che ho io!
(Kirk Kilgour)
AUTORE: Consiglio Diocesano di Azione Cattolica di Pisa, Beatrice Granaroli
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi