Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 24 Settembre 2023

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Il significato profondo di questo insegnamento è racchiuso nell’ultimo versetto del Vangelo di oggi: “Così gli ultimi saranno primi e i primi, ultimi”.

Abbiamo invece la mania di stabilire sempre le graduatorie: lo facevano gli apostoli e lo facciamo anche noi. Ci confrontiamo con gli altri per stabilire chi è migliore e chi peggiore, per decidere chi è più forte, chi è più intelligente, chi riesce a battere un record… Siamo sempre interessati a verificare la nostra posizione nella classifica delle opinioni altrui, per capire che cosa pensano gli altri di noi. Ci piace gareggiare.

E non si tratta solo di essere i primi materialmente: molto più sottile è il desiderio di considerarsi “primi” come capacità, come meriti. Chissà, magari anche noi ci sentiamo più bravi degli altri, perché veniamo a Messa, perché ci comportiamo bene, perché andiamo in oratorio… un modo come un altro per metterci al primo posto nella classifica delle “brave persone”.

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La logica d’amore di Dio non tiene invece conto delle prestazioni eccellenti o della perfezione. L’amore è sempre senza misura: non stabilisce contratti da rispettare, ma dona, senza limiti. Come ha fatto il padrone della parabola verso quegli operai arrivati per ultimi. (Daniela De Simeis)

Per riflettere

Rispondo alla chiamata del Signore a lavorare nella sua vigna o non sono mai disponibile a nessun’ora del giorno?

FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi