Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 24 Giugno 2022

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Ecco i motivi della gioia di Dio: ritrovarci e accoglierci nel suo Amore. E com’è la gioia di Dio? È come quella di quando il pastore trova la pecorella che aveva perso. E noi, che siamo suoi figli, come possiamo essere motivo di gioia per Dio? Facendoci ritrovare da Lui, abbandonandoci pienamente al suo Amore, alla sua grazia. Sì perché non basta che Dio ci venga a cercare, occorre anche lasciarsi trovare.

A Dio non spaventa che ci perdiamo. Tutti si perdono in questa vita, a causa propria o a causa di altri. Il problema è farsi ritrovare.

Cosa può succedere invece? Pensiamo a tutti coloro che non vengono a Messa. Sapete spesso qual’è il problema? Una indegnità! Cioè il ragionamento è un po’ questo: ormai sono diverse volte che non vado alla Messa, non riesco più a trovare il tempo nemmeno per confessarmi… perché continuare? E così smetto del tutto. Eppure basta poco. Basta farsi vedere. Ecco Gesù sono qui. Guardami. Lui non smette mai di guardarci, e come la pecorella perduta esce in cerca di noi, e la Sua gioia è piena quando ci trova!

Fa tutto Gesù. A noi spetta solo di farci guardare da Lui. A noi spetta scegliere farci trovare da Lui.

Per riflettere

In Elisabetta e Zaccaria la sterilità è diventata fecondità, l’umiliazione si è mutata in fierezza, l’attesa piena di fede vede il compimento da parte di Dio di ciò che era impossibile agli umani. Zaccaria ed Elisabetta erano curvati dalla vita, sfiduciati, arresi alla realtà della sterilità eppure non avevano perso la speranza nel Signore: proprio loro divengono Suo strumento, testimoni dell’azione di salvezza che Dio compie in favore di tutto Israele.

Preghiera finale

È così che Dio ci ama veramente. Non ci schiaccia con un amore che basta a se stesso, onnipotente e trionfante; egli mendica anche il nostro amore. Non siamo i soli a dipendere dal suo amore. Anch’egli vuole, per così dire, dipendere dal nostro. Non siamo i soli a porre le radici nel suo Cuore. Anche lui vuole avere le sue radici nel nostro. Egli vuole infatti che diventiamo suo tormento e sua gioia. (A. Louf)

AUTORI: I commenti di questo mese sono curati da Elisa e Marco Castrucci

FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi