Siamo soliti vedere gli scribi e i farisei provocare Gesรน con molte domande e interrogazioni sulla legge. Oggi non sono nรฉ gli scribi nรฉ i farisei ad interrogarlo, ma i discepoli di Giovanni. In realtร gli stessi discepoli di Giovanni si accomunano ai farisei per quanto riguarda il digiuno e l’essere bravi osservanti.
In queste due categorie di persone osservanti della legge e dei precetti vediamo due approcci opposti alla relazione con Dio. I primi, cioรจ i discepoli di Giovanni, attendono la rivelazione di Dio che ci sarร con la venuta del Messia, vivendo quindi nel futuro. I secondi, cioรจ i farisei, amano il Dio della legge di Mosรจ, vivono quindi nel passato.
Entrambe queste due categorie digiunano perchรฉ Dio non รจ, o non รจ ancora, con loro. Ai discepoli di Gesรน contestano il fatto di essere dei mangioni e dei beoni, e anche di Gesรน andavano dicendo lo stesso. Anche se questa domanda รจ come sempre una provocazione, potremmo coglierne anche un altro senso fondamentale: โCi stiamo forse perdendo qualcosa?โ.
ร come se non tornassero i conti, e Gesรน infatti rivela che i suoi discepoli non possono digiunare perchรฉ Dio รจ presente in mezzo a loro. A coloro che vivono nell’attesa del Regno di Dio, Gesรน dice che il Regno รจ giร in mezzo a loro (cfr. Lc 17, 20–21). Il momento di digiunare verrร con la Passione del Venerdรฌ Santo, quando Gesรน ci sarร tolto perchรฉ ucciso.
Quello sarร un momento di lutto in cui faremo esperienza dell’assenza di Dio, quello sarร il digiuno che serve perรฒ a prepararci alla risurrezione e alla vita eterna.
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per lโEvangelizzazione e la Catechesi