Il Vangelo di Luca sviluppa il racconto dell’annuncio a Maria come la zoommata di una cinepresa: parte dall’immensità dei cieli, restringe progressivamente lo sguardo fino ad un piccolo villaggio, poi ad una casa dove c’è una ragazza, occupata nelle sue faccende e nei suoi pensieri. L’angelo Gabriele vola dall’immensa spianata del tempio di Gerusalemme (Zaccaria), verso una casetta qualunque di povera gente, in una contrada sconosciuta. Dal sacerdote anziano nel suo pieno servizio, ad una ragazza vergine; dalla città di Dio, ad un paesino senza storia, in una borgata disprezzata della Galilea abitata da persone meticce. La nostra storia cristiana non inizia al tempio, ma in una casa. Ma qual’è il senso che l’evangelista ha voluto dare al racconto?
Il racconto mostra due fedeltà: la fedeltà di Dio che compie meraviglie, mantiene le promesse fatte a Davide (il dono della discendenza) e la fedeltà di Maria che accoglie la Parola di Dio con una disponibilità totale e definitiva (la risposta). È l’annuncio che Dio salva, Dio chiama e affida ad una libera creatura un compito nell’opera della salvezza. Tutta la Trinità: Padre e Figlio e Spirito Santo sono presenti nel portare la salvezza, e Maria che liberamente entra in questo agire di salvezza della Trinità.
Il racconto è racchiuso da due espressioni: l’entrata dell’angelo nel luogo dov’è Maria, il suo allontanamento da essa. L’angelo Gabriele entrò da lei. È bello pensare che Dio ci sfiora, ci tocca nella nostra vita quotidiana, nella nostra casa.
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Per riflettere
Come percepisci la visita di Dio nella tua vita? Sei stato già visitato? Sei stato già una visita di Dio nella vita degli altri, soprattutto dei poveri? Questo testo, come ci aiuta a scoprire le visite di Dio nella nostra vita? La Parola di Dio si è incarnata in Maria. Come la Parola di Dio sta prendendo carne nella mia vita personale e nella vita della comunità?
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi