Nel giorno della festa di san Bartolomeo apostolo il vangelo di Giovanni racconta la sua chiamata, chiamandolo con il nome di Natanaele. Gli apostoli non sono persone speciali, eccezionali: in loro possiamo specchiarci con le nostre incertezze, le nostre convinzioni superficiali o errate. Ciรฒ che li rende esemplari รจ l’intensitร della loro fede, la totalitร della loro vita nel seguire Gesรน.
Anche Natanaele non fa eccezione: ยซDa Nร zaret puรฒ venire qualcosa di buono?ยป. Nazaret, Betlemme, localitร insignificanti dal punto di vista dei poteri costituiti, del prestigio culturale, assomigliano a tante nostre situazioni, che svalutiamo perchรฉ non sono in linea con il pensiero dominante.
Gesรน guadagna l’attenzione di Bartolomeo con un piccolo colpo di teatro, una sequenza su cui meditare: prima l’apprezzamento โun Israelita senza falsitร โ e poi quel โti ho visto quando eri sotto l’alberoโ. Anche noi rimarremmo sbalorditi.
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Ma non รจ lo scopo di Gesรน quello di impressionare l’uditore. Anzi, sottolinea subito quali saranno le prove della sua divinitร e il motivo della sua presenza nel mondo: ยซcose piรน grandi di questeโฆ il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell’uomoยป.
Gesรน รจ venuto per mostrarci la paternitร di Dio, il suo amore e la sua vicinanza ad ogni uomo, per salvarci per mezzo della sua croce.
Per riflettere
Quante volte ci capita di pensare, riguardo alle cose della fede, come Bartolomeo pensa di Nazaret: โil Vangelo dice cosรฌ, ma sono parole del passato, senza importanza. Oggi dobbiamo adeguarci al tempo presente, alla cultura modernaโ? Crediamo che il Signore ha compiuto il prodigio di salvarci, di rimettere il nostro peccato e guidarci alla vita eterna? Sappiamo dire, come Filippo, ยซVieni e vediยป, a chi ci chiede ragione della nostra fede?
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per lโEvangelizzazione e la Catechesi