Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 24 Agosto 2023

402

Ecco un discepolo che diventa tale perché in lui non c’è falsità. Natanaèle (oggi san Bartolomeo) non si era presentato nel migliore dei modi: aveva subito messo in discussione l’affermazione di Filippo secondo cui il Nazzareno era colui che era stato annunciato dai Profeti. Bartolomeo reagisce con scherno: “Ma come, da Nazaret può venire fuori qualcosa di buono?”. Sembra un tifoso di una fazione che non può immaginare che dalla squadra avversaria possa nascere qualcosa di interessante, di utile.

Ma egli non è un fariseo, falso e ipocrita. Lui è un Israelita in cui non c’è falsità. E chi è uno senza falsità? Un uomo umile che riconosce le cose per ciò che sono, comprendendo che la verità vale più delle proprie polemiche e del proprio modo di vedere le cose. Un uomo senza falsità riesce a vedere oltre il suo modo di pensare quotidiano, è colui che riesce a mettere in discussione la sua visione preconcetta per riuscire a vedere in un uomo abitante nella piccola frazione di Nazareth il Signore annunciato da tutti i Profeti.

Ad egli sarà concesso di “vedere cose più grandi di queste”. Si può diventare discepoli solo a partire da ciò che lealmente siamo e non da ciò che vogliamo credere di essere. Il problema vero sta nel fatto che Bartolomeo inganna all’inizio se stesso, egli è convinto (rinchiuso) nel suo io-ideale-superiore che non accetta il reale che gli sta accanto.

- Pubblicità -

È il Signore a vederlo per primo. Ma poi lui se ne accorge, perché ha il coraggio di vedere le cose con occhi nuovi. Ecco, il discepolo è colui che riesce a vedere sempre tutto con occhi nuovi e non si rinchiude nel suo pensiero precostituito.

Quindi lo sguardo con gli occhi del cuore esprime la possibilità di vedere il Signore, anche quando Lui ci ha visti molto tempo prima e noi lo abbiamo per molto tempo ignorato. Gesù vede quello sguardo ed elogia Bartolomeo candidandolo a discepolo.

Per riflettere

Con che occhi guardiamo il Signore? Rinnoviamo quotidianamente il nostro nuovo sguardo a lui anche attraverso lo sguardo verso chi ci vive accanto? Se dovessimo incontrare il Signore, lui ci rivolgerebbe le stesse parole che ha rivolto a Bartolomeo?

FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi