Il vangelo di oggi, dopo che nei giorni scorsi ci ha messo in guardia dalla tentazione dell’ipocrisia, ci presenta un uomo “in cui non c’è falsità”. Eppure Natanaele aveva messo in discussione l’annuncio di Filippo (“Da Nàzaret può venire qualcosa di buono?”) allo stesso modo in cui i farisei avevano replicato a Nicodemo (“Studia e vedrai che dalla Galilea non sorge profeta”, Gv 7, 52).
Questa coincidenza è la dimostrazione che Gesù non bada al contenuto delle nostre parole ma al cuore che quel contenuto esprime. Gesù sa leggere i cuori degli uomini e sa bene che Natanaele ha un cuore sincero che è disposto ad imparare dalla realtà mentre i farisei hanno un cuore falso che pretende di manipolare la realtà per il proprio tornaconto personale.
Natanaele diventerà apostolo di Gesù e vedrà grandi cose che i farisei, resi ciechi dalla loro superbia e ipocrisia, non saranno capaci di vedere.
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi
I commenti di questo mese sono curati da Ilaria Leonardo