…Oggi la Chiesa festeggia San Bartolomeo, l’apostolo che la tradizione identifica con Natanaele. Filippo, che proveniva dallo stesso luogo di Andrea e Pietro, Betsaida, riceve da parte di Gesù la stessa chiamata: “Seguimi!”. L’invito è chiaro: nella sequela di Gesù si trova la salvezza. Filippo incontra Natanaele e subito gli presenta Gesù come il Messia, colui del quale avevano parlato Mosè e i Profeti, indicandone anche la provenienza: Nazaret. Natanaele, da buon israelita del suo tempo, sa che, secondo gli insegnamenti degli scribi che conoscono le profezie, il Messia è atteso da Betlemme di Giudea. Si comprende, dunque, la sua domanda: “Da Nazaret può venire qualcosa di buono?”.
A questo punto si può osservare come Filippo non faccia grandi discorsi persuasivi ma si limiti a testimoniare: “Vieni e vedi”. L’invito del discepolo all’amico è fatto di semplicità e concretezza: si tratta di andare e incontrare personalmente il Messia. Solo dall’esperienza dell’incontro con Gesù può scaturire la fede. E così succede a Natanaele che, meravigliato del fatto di essere già “conosciuto” da Gesù, prorompe in una determinata quanto inattesa professione di fede: “Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!”. Il mistero della fede, però, non si esaurisce qui. Non basta l’affermazione di credere, occorre davvero fare l’esperienza di Gesù come legame nuovo e definitivo tra gli uomini e Dio, come realizzazione del sogno di Giacobbe: “Vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell’uomo”.
Per riflettere
Qual è il mio atteggiamento nei confronti della buona notizia del Vangelo di Gesù? Diffidente, in cerca di complicate spiegazioni ovvero di chiare dimostrazioni? Oppure umile, semplice, grato per la grandezza del dono ricevuto e sempre nuovo da scoprire?Preghiera finale
Guidami, luce gentile, attraverso l’oscurità che mi avvolge, guidami Tu!
La notte è buia e sono lontano da casa, guidami Tu!
Sorreggi i miei piedi; non chiedo di vedere
tanto lontano—mi basta un passo.
Io non ero così, né pregavo che tu mi guidassi.
Mi piaceva scegliere, guardare la mia strada,
ma ora guidami Tu! […]
Non ricordare gli anni passati. A lungo
la tua forza mi ha benedetto, sicuro mi guiderà ancora,
per brughiere e paludi, forre e torrenti, finché passi la notte
e con il mattino apparirà il sorriso di quei visi angelici
che ho tanto amato e per un attimo ho perduto.
(John Henry Newman)
AUTORE: Consiglio Diocesano di Azione Cattolica di Pisa, Beatrice Granaroli
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi