È come si vive la vita materiale che determina la vita spirituale. Vivere da figli di Dio, non è vivere le relazioni con le cose e con le persone in un altro mondo, ma in un altro modo.
L’uomo si ritrova ad accumulare ricchezze e cose materiali nel tentativo di raggiungere una sicurezza che però non troverà mai, perché la vera ricchezza per l’uomo è sapere che Dio si prende cura di lui. Cristo, morendo per noi, ci ha liberati dal peccato e dalla schiavitù delle cose terrene, rivelandoci lo sguardo di amore del Signore nei nostri confronti, il nostro vero tesoro.
Gesù ci esorta quindi ad essere accesi, cioè generosi, capaci di condividere con l’altro, come una lampada che illumina una stanza per tutti quelli che vi sono dentro. Ci invita a scoprire la bellezza del dare rispetto all’affanno dell’accumulo e dell’avarizia, che è come una lampada smorzata che dà luce a pochi.
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E proseguendo con l’immagine del dare luce ad una casa, Gesù ci incita a tenere il più possibile il nostro occhio pulito perché è esso che influenza ciò che vede, ciò che entra nel nostro corpo, come una finestra. Il modo in cui si guarderà il proprio fratello è il modo in cui si illuminerà il proprio corpo. Se la finestra della casa resta chiusa, tutta la casa resterà nell’oscurità.
Per riflettere
Dove si trova la mia ricchezza: nel denaro o nella fraternità? Qual è la luce che ho nei miei occhi per guardare la vita, gli avvenimenti?
✝️ Commento al brano del Vangelo di: ✝ Mt 6,19-23
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi