Già l’Antico Testamento aveva detto: «Siate santi come io sono santo» (Lv 19, 2). Dove la santità di Dio era definita come grandezza, potenza, integrità, purezza e forza. Per richiamare il popolo alla misericordia (il perdono, la fedeltà) dovevano levarsi i profeti della tenerezza di Dio e i poeti dei salmi e del Cantico. La misericordia di Dio era professata, ma nell’ambito di una promessa e di una alleanza, quasi come in un rapporto contrattuale.
Qui Gesù formula lo stesso comando ma con una declinazione diversa: siate misericordiosi come il Padre vostro è misericordioso. Cioè, lo capiamo dagli esempi che fa, senza limiti. Senza nessuna contropartita contrattuale, senza un dare e un avere, in pura perdita.
Per riflettere
Diciamo la verità: nella vita quotidiana tutti obbediamo a regole molto diverse da quelle comandate da Gesù. Prestiamo soldi solo a quelli che possono restituire, pretendiamo la restituzione di qualunque cosa ci viene sottratta, amiamo senz’altro di più amici e familiari di estranei e nemici. E quindi?
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FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi