Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 23 Agosto 2020

Medita

Nella quarta domenica del mese di agosto incontriamo un testo tra i più importanti del vangelo di Matteo. Anche quelli che apparentemente potrebbero apparire come dettagli, in realtà aprono spazi alla meditazione.
La scena si svolge in un luogo che viene precisato. Ed è importante: perché raramente il Maestro esce dalla terra promessa e proprio in un contesto “altro” da Israele pone la domanda per eccellenza. Non si tratta di curiosità, ma quasi di una verifica sulla comprensione degli altri e dei discepoli sulla percezione di chi sia veramente il Nazareno. Matteo, che scrive il vangelo per una comunità di ebrei convertiti al cristianesimo, pare indicare, fin dal nome della città, che la morte dell’Emmanuele non è a beneficio di pochi, ma di tutti.
La gente che ha visto i segni compiuti e ascoltato le sue parole non può che rispondere sulla base delle conoscenze tratte dalla Parola: in effetti il Nazareno ha molte vicinanze con il Battista e in alcune occasioni ha parlato di sé stesso, in terza persona, presentandosi come profeta.
Ma dagli amici che lo seguono, il Signore attende ben altro. La pericope di Matteo è molto chiara: la domanda è rivolta alla giovane comunità che si va formando, ma a rispondere è solo Simone. Simon Pietro, perché il nuovo nome attesta il ruolo di guida che il Risorto gli imporrà. Un servizio alla Chiesa che avrà come modello da seguire il Crocifisso in vista della gloria finale.
Pietro e i discepoli, non sono in grado di comprendere, in quel momento, la portata della risposta che comunque viene data. Le parole pronunciate, un vero simbolo di fede, rimandano a Dio Padre che sigilla la chiamata di Simone, figlio di Giona al servizio della Chiesa. Un servizio che avrà come cifra l’amore per gli altri: lo stesso amore che abbiamo ricevuto dal Dio misericordioso.

Rifletti

Dio vuole la salvezza di tutti: la morte in croce del Figlio è vita per gli uomini. Alla Chiesa il compito di vivere e trasmettere l’amore del Padre. Pietro fu chiamato a servirla. Tutti i battezzati fanno parte della stessa comunità. Con ruoli diversi e con i talenti ricevuti, grazie al dono dello Spirito Santo possiamo rispondere alla domanda “Chi è Gesù”?
Senza dimenticarne un’altra: “Quale ruolo svolgo nella Chiesa”?

Prega

Ora invece, dopo la manifestazione di Cristo,
abbiamo tutti lo stesso genere di vita e preghiamo per i nemici
e cerchiamo di persuadere coloro che ingiustamente ci odiano,
affinché, vivendo secondo i buoni insegnamenti di Cristo,
possano sperare di ottenere insieme a noi
la stessa ricompensa da parte di Dio Signore di tutti.
(Giustino, I Apologia 14, 3)


AUTORE: Claudia Lamberti e Gabriele Bolognini
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi
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