Questo Gesù è la pietra, che è stata scartata da voi, costruttori, e che è diventata la pietra d’angolo (dalla prima lettura di oggi). Proprio i costruttori, che avrebbero dovuto riconoscere per primi la straordinarietà di questa pietra, l’hanno invece scartata. Nonostante questo, essa è divenuta pietra d’angolo. Nelle parole dei discepoli non c’è solo il coraggio di schierarsi pubblicamente contro una condanna ingiusta, ma c’è anche l’amarezza di chi si aspettava che proprio i dottori della Legge riconoscessero per primi il messia. Hai nascosto queste cose ai sapienti e le hai rivelate ai piccoli (Mt 11, 25).
Questo di oggi è dunque il Vangelo di quegli umili seguaci che, di fronte ad una condanna senza appelli, si occupano di testimoniare nonostante tutto la verità che è stata loro rivelata. Quanto inadeguati, poco all’altezza e—per l’appunto—piccoli avranno dovuto sentirsi questi discepoli? Loro che erano pescatori, gabellieri e lavoratori della terra si trovavano a dialogare con gli studiosi delle Scritture e ad annunciare al popolo intero una Novità assoluta e rivoluzionante. Eppure, quegli undici sono scelti dal Signore ed essi corrispondono con il loro sì a quest’onerosa missione. Quando di fronte all’annuncio del Signore che ci interpella e provoca ci sentiamo inadeguati, lasciamoci ispirare dall’umile temerarietà dei primi seguaci e delle prime comunità cristiane; troveremo un esempio di fede ancora oggi profondamente essenziale.
AUTORI: I commenti di questo mese sono curati da Beatrice Granaroli
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi