Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 21 Giugno 2022

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“Ma perché questa porta è stretta, si può domandare? Perché dice che è stretta? È una porta stretta non perché sia oppressiva, ma perché ci chiede di restringere e contenere il nostro orgoglio e la nostra paura, per aprirci con cuore umile e fiducioso a Lui, riconoscendoci peccatori, bisognosi del suo perdono. Per questo è stretta: per contenere il nostro orgoglio, che ci gonfia. La porta della misericordia di Dio è stretta ma sempre spalancata per tutti”.

Le parole di Papa Francesco ci aprono le porte di questo vangelo: passare dalla porta stretta significa farsi piccoli, umili, mettere da parte le nostre forze e la certezza di farcela solo con le nostre forze, aprendo il cuore a Dio e alla sua infinita misericordia. Solo così potremo intraprendere la via che conduce alla vita, la vera vita! E riusciremo anche ad accogliere gli altri, a rispettarli nel loro cammino di fede e nei loro tempi, rimanendo in una situazione di ascolto e accompagnamento, senza giudizio. Perché dice Gesù: “Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro”.

Per riflettere

Quali porte vedo davanti a me, oggi? Per quale porta voglio entrare? Quella larga e spaziosa, e affollata, oppure quella stretta, dove “molti cercheranno di entrare, ma non ci riusciranno”?

Preghiera finale

Gesù, tu hai detto: «Imparate da me che sono mite e umile di cuore

e troverete riposo alle anime vostre».

Le comprendo, Signore, queste parole uscite dal tuo cuore mansueto e umile.

Le voglio mettere in pratica con l’aiuto della tua grazia…

Tu però, o Signore, conosci la mia debolezza:

ogni mattino prendo l’impegno di praticare l’umiltà

e alla sera riconosco che ho commesso ancora ripetuti atti di orgoglio.

A tale vista sono tentata di scoraggiamento,

ma capisco che anche lo scoraggiamento è effetto di orgoglio.

Voglio, mio Dio, fondare la mia speranza soltanto su di te.

Poiché tutto puoi, fa’ nascere nel mio cuore la virtù che desidero.

Per ottenere questa grazia dalla infinita tua misericordia

ti ripeterò spesso: «Gesù, mite e umile di cuore, rendi il mio cuore simile al tuo».

(Santa Teresa di Lisieux)

AUTORI: I commenti di questo mese sono curati da Elisa e Marco Castrucci

FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi