Ritorna in questa lettura domenicale, che la liturgia ci presenta, la missione iniziale di Gesù in Galilea e la chiamata dei suoi primi discepoli sulle rive del lago, il mare di Galilea, che tanta importanza ha nella missione di Gesù. Come qualcuno ha sostenuto esiste una geografia della salvezza, una grazia dei luoghi e una importanza di certi riferimenti geografici.
Il lago era al tempo di Gesù un luogo pieno di vita, contornato da diversi villaggi verso i quali è rivolto il primo annuncio di Gesù. Da questa zona provengono i primi discepoli e secondo le recenti scoperte anche Maria di Màgdala. Marco ci ha già detto che in questo luogo e in questo tempo le folle seguono Gesù, accorrono a lui, lo cercano fino quasi a impedirgli di mangiare e riposare. È un tempo di semina: Gesù sparge abbondantemente la parola, indica che il tempo del Regno di Dio è iniziato, compie i segni come evidenza della sua missione e identità. Il suo invito alla conversione e alla fede sembra trovare accoglienza piena, anche se il vangelo di Marco non mancherà di mostraci presto primi segni di opposizione.
La Galilea ancora oggi si presenta come una regione verdeggiante, il lago appare in tutta la sua bellezza e forza, le sue acque donano pesce e vita… È il tempo degli inizi della missione di Gesù, una missione che sembra ottenere grandi risultati.
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Le barche, le reti, il lavoro dei marinai e dei pescatori, i legami familiari… tutto appare secondario, trascurabile di fronte alla Parola e alle speranze che questo Maestro suscita nei cuori di alcuni uomini, che iniziano a seguirlo senza indecisioni, senza timori. Il loro lavoro diventa paradigma di una chiamata diversa e ancora misteriosa, ma affascinante: essere pescatori di uomini.
È importante tornare alle origini, agli inizi.
Per riflettere
Quali sono stati gli inizi della nostra sequela del Signore? Quale è stato il nostro lago, cioè il luogo del nostro primo incontro con Lui? Quali immagini e parole portiamo nel cuore da qual tempo, da quel giorno? Cosa abbiamo sentito dentro di noi così importante e capace di muoverci?
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi