Con questo discorso Gesรน istituisce una dinamica tra il Regno che รจ giร all’opera con la sua persona e il Regno che verrร nella gloria e nella potenza negli ultimi giorni. I primi cristiani hanno pensato, sulla base di queste parole, che la fine del mondo fosse vicina, e quindi che si dovessero disprezzare tutte le realtร mondane, preparandosi ad un giudizio finale imminente e severissimo.
La fine del mondo non venne e non venne nemmeno le numerose volte in cui รจ stata annunciata. Evidentemente Gesรน non voleva che i suoi discepoli vivessero nel mondo disprezzandolo e consegnandolo alla perdizione. Cosa significa questo per noi?
Molti santi hanno raccomandato di vivere come se ogni giorno fosse il primo e anche l’ultimo, come se la fine individuale fosse una realtร sempre possibile e presente, con sentimenti di gioia e di operositร . Una volta che ci siamo decisi a โperdere la vitaโ, non c’รจ altro da perdere, solo da guadagnare. Al contrario se vogliamo โguadagnare la vitaโ o addirittura โil mondo interoโ entriamo in un percorso di affanno e nevrosi, in una fatica che non finisce piรน.
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Per riflettere
Quando abbiamo percepito che stavamo perdendo la vita, ma in realtร la stavamo guadagnando? Che sentimenti hanno accompagnato questa esperienza?
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per lโEvangelizzazione e la Catechesi