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Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 21 Febbraio 2025

Commento al brano del Vangelo di: Mc 8,34-38

Con questo discorso Gesรน istituisce una dinamica tra il Regno che รจ giร  all’opera con la sua persona e il Regno che verrร  nella gloria e nella potenza negli ultimi giorni. I primi cristiani hanno pensato, sulla base di queste parole, che la fine del mondo fosse vicina, e quindi che si dovessero disprezzare tutte le realtร  mondane, preparandosi ad un giudizio finale imminente e severissimo.

La fine del mondo non venne e non venne nemmeno le numerose volte in cui รจ stata annunciata. Evidentemente Gesรน non voleva che i suoi discepoli vivessero nel mondo disprezzandolo e consegnandolo alla perdizione. Cosa significa questo per noi?

Molti santi hanno raccomandato di vivere come se ogni giorno fosse il primo e anche l’ultimo, come se la fine individuale fosse una realtร  sempre possibile e presente, con sentimenti di gioia e di operositร . Una volta che ci siamo decisi a โ€œperdere la vitaโ€, non c’รจ altro da perdere, solo da guadagnare. Al contrario se vogliamo โ€œguadagnare la vitaโ€ o addirittura โ€œil mondo interoโ€ entriamo in un percorso di affanno e nevrosi, in una fatica che non finisce piรน.

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Per riflettere

Quando abbiamo percepito che stavamo perdendo la vita, ma in realtร  la stavamo guadagnando? Che sentimenti hanno accompagnato questa esperienza?

FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per lโ€™Evangelizzazione e la Catechesi