Medita
Seguire Cristo è una scelta libera perché è una scelta d’amore; e non vi può essere amore senza libertà. Ma seguire Gesù è anche una scelta difficile: significa croce assicurata per tutti, indistintamente. Ed è su questo punto centrale e decisivo che avviene lo scontro tra la vera fede o il rifiuto di essa. La fede è un modo di vivere, non di teorizzare; un modo di vivere e di morire come Cristo. Ed è la morte il vertice della vita, perché, liberandoci completamente dall’egoismo, ci rende capaci del più grande atto d’amore per Dio. La croce che dobbiamo prendere e portare è la lotta continua contro la nostra falsa autoaffermazione. Il cristiano, come Cristo, deve vivere come servo di tutti e padrone di nessuno. Rinnegare se stessi è la piena realizzazione di sé; significa vincere il falso Io, l’egoismo, radice di tutti i mali. L’uomo, sentendosi piccolo, insignificante e stupido, vuole affermarsi facendosi ricco, potente e orgoglioso. Ma è un inganno. Egli infatti si realizza solo quando diventa come il suo Dio, di cui è immagine. E Dio è amore, dono, servizio, povertà, umiltà.
Rifletti
Rinnegare se stessi, prendere la croce, sono espressioni forti, ma non significano che dobbiamo annullare la nostra personalità; anzi sono esse la via per realizzarci. Aiutare il prossimo, non preoccupandoci solo di noi stessi, è la via per essere felici e vivere bene.
Prega
Ti seguirò, ti seguirò o Signore
e nella tua strada camminerò.
Ti seguirò nella via del dolore
e la tua croce ci salverà.
(canto liturgico)
Fonte: Ascolta e Medita – Febbraio 2020 curato da Domenico Coviello, Angela Castino – Arcidiocesi di Pisa – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi
Chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà.