Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 20 Ottobre 2023

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Il Signore ci chiede la coerenza e la sincerità. Credere che qualcosa del nostro pensiero cristiano vada nascosto, per vergogna, per non creare scandalo o discussione, è una mancanza di fede: significa non credere che Dio sia verità, giustizia, luce. Si mette così il proprio pensiero e il proprio sentire prima di quello di Dio.

Ci vuole coraggio ad avere un cuore e un animo aperto, a indagare con semplicità e verità le questioni che ci si presentano davanti. Siano esse politiche, etiche, culturali, educative, o di qualsiasi altra origine, il nostro atteggiamento di fronte ad esse non può essere basato su una ideologia, ma piuttosto su un’onesta osservazione della realtà e delle esigenze originali del cuore, e sulla luce che la sapienza cristiana ha portato sulle nostre esperienze. La legge è il naturale prosieguo di questo atteggiamento.

Gesù esorta a un sano timore della dannazione. Come in altri passi precedenti infatti, Egli pone l’attenzione a ciò che sta oltre le più visibili e immediate cose della nostra vita. Non dobbiamo dimenticare che la nostra corsa ha una metà: la morte e la vita con Dio, e che è l’obiettivo a guidare i nostri passi. Ma subito ci rassicura: anche i vostri capelli sono contati.

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In questa lotta contro il male e il peccato non siamo soli: di quale tenero e infinito amore siamo oggetto! Se persino i nostri capelli sono contati figuriamoci i nostri pensieri e le nostre azioni! Nulla di noi è perduto, né i nostri dolori, né i nostri desideri.

Per riflettere

Signore, donaci la Grazia di testimoniare con semplicità e sincerità la tua legge e la tenerezza del tuo amore.

FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi