Gesù ci ricorda in questo brano che Dio è Padre, di tutti e di ciascuno. In quanto Padre, è pronto ad esaudire le nostre richieste e lo è ancora di più quando sono portate a Lui nel nome del Figlio prediletto. “Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo gelso: «Sràdicati e vai a piantarti nel mare», ed esso vi obbedirebbe”.
Chiedete in mio nome e otterrete e la vostra gioia sarà piena. Sembra quasi che il brano riporti delle istruzioni per l’uso ai discepoli, una guida sicura per il cammino futuro senza il Maestro. Non c’è più tempo per ricorrere a parabole o metafore, non c’è più tempo perché l’ora è vicina e Gesù sente il bisogno urgente di preparare i discepoli ad ogni passaggio.
Mentre cerca di consolare i suoi, sposta di nuovo il fulcro su Dio Padre, che ama tutti e ciascuno e che l’ha mandato per uno scopo preciso. Gesù non si è tirato indietro, ha potuto attraversare la sua umanità con forza proprio grazie al supporto di Dio, all’affidarsi a Lui in ogni occasione. Chiede ai suoi di fare altrettanto, di puntare tutto sul supporto di Dio, Lui che sa ogni cosa e che può orientarci sulla via della vita fino alla fine dei nostri giorni.
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Per riflettere
So affidare le difficoltà della vita nelle mani di Dio? Quanto profondamente mi abbandono al suo intervento? Ho provato a lasciar fare a Lui? Gesù mi indica una strada, provo a riflettere su come potermi avviare meglio nel cammino.
✝️ Commento al brano del Vangelo di: ✝ Gv 16,23b-28
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi