Gesù non si presenta solo come un Maestro che indica con sicurezza la strada, non comunica parole che rendono la vita più pesante; al contrario egli apre le porte a coloro che sono “stanchi e oppressi”, guarda con compassione a quelli che sono caricati di pesi che faticano a portare. Gesù si riferisce a noi tutti stanchi e oppressi, perché concretamente tutti noi incontriamo difficoltà nella vita e siamo appesantiti da questi pesi.
Egli conosce il nostro cuore e sa quanto siamo fragili e quante volte la fatica diventa un peso che impedisce il cammino. Quante persone si ritirano lungo il cammino della vita, quante rinunciano alla battaglia. Gesù ci conosce. Per questo annuncia che vuole condividere la nostra fatica. Il suo invito ricorda che non possiamo farcela da soli, non abbiamo la forza di portare il peso della vita: per questo ci accoglie presso di Lui per essere rinfrancati.
Gesù non solo condivide la nostra fatica, ma promette di darci quel riposo di cui abbiamo bisogno. L’incontro con Lui è sempre riposante, dà nuova energia per riprendere il cammino e rialzarci dalle difficoltà che incontriamo nelle battaglie della vita. Gesù rialza la testa, il riposo orante ci aiuta a guardare in alto e a guardare oltre.
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Per riflettere
Ci sentiamo soli con i nostri pesi e le nostre difficoltà o le affidiamo anche agli altri? Ci sentiamo meglio quando qualcuno ci aiuta nelle nostre difficoltà?
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi