Inserendo questo brano nel contesto più ampio del Vangelo di Marco non si può che notare come, dall’inizio della sua predicazione, Gesù si trovi sempre più circondato dalla gente, folla che accorre per ascoltare e farsi guarire, innumerevoli persone che lo aspettano e lo seguono nei suoi spostamenti.
Leggendo si può quasi percepire la sensazione di trovarsi nella calca. Intorno al Maestro però ci sono anche delle persone che si distinguono dal resto: sono quelli che Egli ha scelto e chiamato. In questo momento Gesù sente la necessità di salire sul monte, ossia allontanarsi dalla ressa e dal rumore, per trovarsi con questo gruppo ristretto, i Dodici.
Di questi Marco elenca i nomi, e indica anche che per alcuni Gesù ha trovato un nome nuovo. È la vocazione del Signore che sposa il nostro essere e lo trasfigura. Questo brano ci ricorda che, è vero, Cristo si incontra in mezzo alla gente e che siamo invitati a essere “nel mondo”, eppure è importante ogni tanto allontanarsi e ritrovarsi soli con Cristo, così da sentire rinnovata, nel silenzio, la sua chiamata.
In mezzo al caos della vita di tutti i giorni può succedere di procedere in automatico, di fare tanto ma dimenticando chi siamo. Saliamo sul monte: lì il farci chiamare per nome da Gesù ci rifocillerà, e ci darà la forza di scacciare i “demòni” che affliggono il nostro mondo e la vita degli uomini.
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi
I commenti sono curati da Marta e Enrico Puglisi