Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 2 Ottobre 2023

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L’uomo desidera essere grande. L’uomo desidera compiere grandi azioni: per essere guardato e ammirato, cioè ottenere l’amore degli altri per sé; per aiutare e fare il bene degli altri, cioè per esprimere il proprio amore per gli altri; per poter affermare con serenità che la sua vita ha avuto un senso. Gesù ci toglie dalla prigione del nostro pensiero: non è la nostra azione che ci rende grandi, ma ancora prima di essa, il bambino, è già vestito della grandezza e della dignità a immagine di Dio.

Nel cuore di qualsiasi uomo alberga il segno di Dio. Questo vuol dire che io sono grande, sacro e prezioso; e che l’uomo seduto accanto a me in ufficio, sul tram, sul tavolo del ristorante, è vestito della stessa grandezza e dignità. Con quale rispetto Dio si accosta all’uomo e con quale rispetto anche noi possiamo guardare i nostri vicini! L’amore immenso e gratuito che Dio ha per loro è garanzia, come si è portati a voler bene agli amici degli amici, solo in garanzia della stima che i nostri amici provano per i primi.

Ma Gesù presenta come cuore del discorso non cosa fare per essere grandi, bensì l’accogliere. L’attenzione si sposta dall’essere grande all’accogliere il grande. Questo è il modo per sfuggire alla superbia e alla tentazione del potere e della prevaricazione: spostare l’attenzione da sé a Colui al quale è diretto il nostro amore.

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Che il problema della giornata non sia come essere grandi, ma come accogliere l’uomo intorno a noi e dunque il Signore. Accogliere: quale delicatezza e tenerezza nasconde questo verbo. Non è tanto un verbo di azione quanto di ricezione: Dio va accolto. È Lui a presentarsi alle porte della nostra mente e del nostro cuore: noi dobbiamo accettare di dedicare una seria attenzione, una disponibilità e l’umiltà dell’ascolto verso la proposta di Dio nella giornata. Con quale segno o uomo, anche il più piccolo, busserai oggi Signore alla mia porta?

Per riflettere

Signore fa che sia pronto a sacrificare la sterile centralità della mia persona per accogliere la Tua presenza.

FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi