La liturgia di oggi ci presenta la figura straordinaria di Giovanni Battista. Testimone e precursore, amico dello sposo, il più grande tra i nati di donna… Tante le definizioni che i vangeli ci offrono su di lui, eppure rimane una figura ancora da approfondire.
Il brano del vangelo di Giovanni, che la liturgia ci presenta oggi, colloca il dibattito tra il Battista, i sacerdoti e i leviti (indirettamente i farisei) a Betania al di là del Giordano, dove egli sta battezzando. La sua azione e predicazione suscita interrogativi e domande, ma anche già un contrasto che sembra anticipare la sua fine violenta. Eppure Giovanni non si sottrae: “confessò e non negò”.
La sua franchezza, la sua chiarezza sono una testimonianza aperta che egli rende al Messia/Cristo. Insieme ci presentano anche la definizione che egli offre di sé stesso: “Io sono voce di uno che grida nel deserto: Rendete diritta la via del Signore, come disse il profeta Isaìa”. Un richiamo forte alle Scrittura di cui Giovanni si rende voce, con la citazione del profeta Isaia; un invito a noi a rendere dritta la via del Signore che continua a venire per ciascuno e ciascuna.
- Pubblicità -
Oggi sono molti gli studi sulla figura del Battista. Certo il legame tra lui e Gesù doveva essere molto forte come attesta il brano di oggi: in mezzo a voi sta già uno che voi non conoscete, che non conoscerete se chiudete il cuore. Il Battista prepara la strada invitando tutti all’ascolto delle profezie, della Parola, ma anticipa nella sua vita anche l’opposizione che il Cristo incontrerà e la sua fine violenta.
Per riflettere
Giovanni è ancora oggi il precursore, colui che anche per noi prepara la via al Signore. La sua testimonianza è un invito alla conversione del nostro cuore, ma anche al coraggio della verità. Verità nel confessare la nostra fede, ma anche nel cercare a sincerità su noi stessi, sul nostro agire ed essere, al di là di ogni maschera o etichetta.
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi