Giovanni si era fatto conoscere in Palestina, e la sua predicazione aveva suscitato un senso di speranza. Il popolo infatti “era in attesa, e tutti si domandavano in cuor loro, riguardo a Giovanni, se non fosse lui il Cristo” (Lc 3, 15). L’attesa del Messia è forte e sarebbe facile per Giovanni approfittare di queste aspettative per ricevere gratificazione e riconoscimento. Eppure egli ha ben chiaro il suo ruolo, la sua posizione.
“Voce di uno che grida nel deserto”: quale senso di realtà saper dire questo di sé nonostante la propria notorietà. E quale consapevolezza del fatto che la propria voce possa non essere ascoltata. Le parole di Giovanni ci rimettono al nostro posto: possiamo essere, non per merito ma grazie ai doni dello Spirito, annunciatori di Cristo in mezzo alla gente, ma dobbiamo ricordare che non siamo chiamati alla gloria personale, bensì a “rendere diritta la via del Signore”.
L’immagine del laccio del sandalo fa pensare alla lavanda dei piedi durante l’Ultima Cena. Gesù si chinerà a slacciare i sandali e lavare i piedi dei Dodici nell’ultima cena, si renderà ultimo per amore. Questo amore che si mette ai nostri piedi è di una tale portata che non possiamo che riconoscerci umile voce di fronte a esso.
FONTE: Ascolta e Medita – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi
I commenti sono curati da Marta e Enrico Puglisi