Arcidiocesi di Pisa – Commento al Vangelo del 2 Febbraio 2020

Medita

Ci piace immaginare l’incontro tra Simeone e Maria e Giuseppe che portano Gesù al tempio come la legge prescrive: Simeone oramai anziano, abituato alla moltitudine di pellegrini che salgono al tempio e che, nonostante l’età, ancora attende con fiducia. Ha occhi che cercano Dio nei corridoi brulicanti di gente. Eccoli: la madre stringe un neonato avvolto in un manto, lo sposo porta due colombe da offrire in sacrificio, l’offerta dei poveri. Quanti li hanno incrociati? Molti li guardano, uno solo li vede, Simeone, e capisce. Sorride, mentre prende il bambino davanti ai due genitori smarriti. Ecco la luce che illumina le genti.
Tutto è così semplice: il Messia non arriva fra i tuoni e i fulmini, ma nella banalità del quotidiano, figlio fra i figli, povero fra i poveri. Simeone vede ciò che gli altri non vedono: la luce che illumina la Storia.

Rifletti

Quella di oggi è festa preziosa nella tradizione della vita consacrata: come Gesù è “presentato” al cospetto di Dio, così i religiosi vogliono consegnare la loro vita al servizio del Regno. Affidiamo al Signore i fratelli e le sorelle che hanno consacrato al Signore la loro vita.

Prega

Maria, madre del Verbo,
veglia sulla nostra vita di uomini e di donne consacrati,
perché la gioia ricevuta dalla Parola
riempia la nostra esistenza e il tuo invito
a fare quanto il Maestro,
ci trovi operosi interpreti nell’annuncio
del Regno. Amen!
(Papa Francesco)

Fonte: Ascolta e Medita – Gennaio 2020 curato da Domenico Coviello, Angela Castino – Arcidiocesi di Pisa – Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e la Catechesi


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